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Mamma e figlia morte durante il parto, il padre contro i medici

Tragedia al Sant'Anna. I carabinieri sequestrano le cartelle cliniche

TORINO. E' morta in sala parto. E con lei, la sua bambina. Ci sarà un'inchiesta, adesso, per spiegare i tanti perché di una tragedia avvenuta la notte scorsa al Sant'Anna di Torino, ospedale ostetrico e ginecologico considerato all'avanguardia non solo in Italia (nel 2014 è risultato al primo posto in Europa per numero di parti).

Dice il referto che Angela Nesta, 39 anni, casalinga, è stata stroncata da un arresto cardiocircolatorio, e che la piccola Elisa, la sua primogenita, è "nata morta" poco prima. "Qualcosa di improvviso e impossibile da prevedere", spiega Chiara Benedetto, direttrice del reparto. "Nulla aveva fatto presagire un esito così tragico".

Il padre della donna, Pietro Nesta, in ospedale ha affrontato il personale medico a muso duro: i carabinieri, già presenti per svolgere le incombenze più urgenti dell'indagine, sono dovuti intervenire per evitare che la situazione si complicasse. "Voglio sapere cosa è successo", dice Pietro.

"L'ultima volta - racconta - l'ho vista ieri pomeriggio. Aveva un dolore all'addome. Pensavo fosse normale per il parto, che era previsto per oggi. Poi i medici ci hanno detto, prima a me e poi al suo compagno, Francesco, di andare a casa. Da allora ho solo saputo che è morta, con la bambina, e nessuno mi ha dato uno straccio di spiegazione".

La gestazione di Angela, afferma ancora il padre, è stata "bellissima, senza alcun problema. Non potevamo aspettarci un epilogo così tragico. Siamo distrutti". Angela era arrivata al Sant'Anna il 23 dicembre. A seguirla durante la gravidanza non era stato il personale del presidio sanitario, ma il proprio ginecologo. "Erano state fatte tutte le analisi - spiegano in ospedale - e non era emerso niente che non andasse".

Decorso regolare, tanto che i familiari erano stati invitati a rincasare. Poi è successo qualcosa di imprevisto, sembra una "dilatazione improvvisa". In sala parto, dove Angela è stata portata subito, "c'erano non meno di sette specialisti fra i migliori dell'ospedale". La direttrice Benedetto, inoltre, sottolinea che "l'anestesista ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi".

I carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche e hanno identificato tutti i presenti. Domani verranno ordinate le autopsie. Il fascicolo è al vaglio di Raffaele Guariniello: uno degli ultimi di cui il magistrato si occuperà prima di lasciare il servizio.

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