
PALERMO. Non era sotto effetto di droga Pietro Sclafani, il commerciante palermitano che, il 17 maggio, ha travolto e ucciso una donna di trent'anni nel centro di Palermo e poi è fuggito. Lo ha rivelato una consulenza disposta dalla stessa Procura che, il giorno dell'incidente, aveva disposto l'arresto in flagranza del pirata della strada.
I primi esami tossicologici avevano accertato la presenza di una serie di droghe - dagli oppiacei, all'ecstasy - nel sangue, ma non nelle urine. Cade, dunque, l'aggravante dell'uso di stupefacenti che i pm avevano inizialmente contestato a Sclafani, accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso.
L'esito degli esami disposti dalla Procura è stato confermato da quelli fatti fare dal difensore di Sclafani, l'avvocato Ninni Reina. "I risultati degli accertamenti (della Procura ndr) - si legge, inoltre, nella relazione del consulente della difesa - risultano del tutto privi della necessaria attendibilità scientifica e non sono utilizzabili in ambito forense". Per il tecnico manca "l'esecuzione dell'analisi di conferma che deve essere obbligatoriamente eseguito in questa tipologia di indagine". "La presunta positività riscontrata nel sangue per alcune sostanze d'abuso - prosegue - non è assolutamente compatibile con la negatività dell'urina e testimonia ulteriormente l'inattendibilità dei risultati".
Per il consulente il tempo trascorso tra l'incidente e il test avrebbe dovuto comportare risultati fortemente positivi per l'urina e solo tracce per il sangue. Per Sclafani il giudice ha disposto il carcere. Il processo per direttissima è stato rinviato al 3 giugno. La vittima, Tania Valguarnera, 29 anni, è stata travolta e uccisa mentre attraversava la strada per andare al lavoro. Dai primi accertamenti il pirata era al telefono al momento dell'impatto.
Persone:
8 Commenti
adolf
29/05/2015 18:24
Droga o no va condannato
antonino
29/05/2015 19:41
Adesso l'avvocato difensore obietterà sulla condanna perché e stata Tania a buttarsi davanti l'auto attraversando imprudentemente. Viva l'Italia.
Aldo
30/05/2015 23:40
Hai ragione! Infatti gli avvocati sono la rovina della giustizia. Spiace dirlo ma è così.
Salvatore Castiglia
29/05/2015 23:28
Benvenuti in Italia, paese dove chi sbaglia non paga. Anzi in genere la vittima diventa colpevole. Vuoi vedere che chiederà ed otterrà il risarcimento per danni all'auto?
barbara
30/05/2015 09:43
E allora? Ma vi rendete conto che Palermo e' uno zoo? Le uniche volte in cui pare che qualcosa si muova e' in periodo elettorale.
ottone
30/05/2015 09:53
La cosa peggiore è che sia fuggito il che fa propendere per la coscienza Dell imprudente guida. Ma la vittima non pare stesse attraversando sulle strisce e il punto richiede un attraversamento prudente da parte dei pedoni in mancanza di strisce o semaforo. Sicuramente velocità e distrazione Dell investitore saranno state le cause determinanti. Ma prudenza nelle condanne sommarie. I periti avranno modo di accertare la dinamica.
paolo
30/05/2015 11:42
cambia poco
consal
30/05/2015 21:15
Non era sotto l'effetto di droghe e probabilmente non è neanche vero che è senza patente, sapete qual'è la verità? Chiederà il rito abbreviato, quando ci sarà la sentenza il clamore meditico calerà su questa vicenda, e questo "signore" la passerà liscia, e come al solito la vicenda più che servire da monito per altri delinquenti, invece sarà il simbolo dell'impunità. A parte l'omissione di soccorso gli altri capi d'accusa, con la legge italiana sono blandi, se resterà due anni in carcere saranno tanti. Una madre, ed un padre invece hanno perso una figlia per sempre. Dico alla legge di non fare si che la gente si faccia giustizia da sola. Solidarietà alla famiglia di Tania.
giuseppe
30/05/2015 23:40
dico solamente è stata una disgrazia sia per la vita spezzata per la povera tania sia per l investitore sclafani piero è un padre di famiglia lavoratore che si porterà per tutta la vita una coscienza impressa nella mente......cmq prudenza prudenza non guasta mai maggiori controlli !!!
consal
31/05/2015 15:23
ascolta, se questo onesto padre di famiglia era al telefono e la causa e' stata questa deve pagare, esiste una legge che vieta l'uso del telefono. Un padre di famiglia deve essere di esempio ai propri figli, no scappare e sottrarsi alle proprie colpe. Mi auguro che il rimorso lo perseguiti per tutta la vita. Basta con questi pietosismi di fronte alla negligenza, chi sbaglia deve pagare.