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Su Facebook la protesta dei docenti nelle liste a esaurimento: la riforma della scuola ci penalizza

Il coordinatore nazionale Mazza: «Dopo tanti sacrifici, un lavoro sicuro»

PALERMO. Chiedono «di essere assunti senza se e senza ma» e dicono «no alla Buona scuola». Sbarca su Facebook la protesta di migliaia di padri e madri di famiglia, con almeno 10 anni di supplenze alle spalle, disseminati in tutta Italia che si sentono traditi dalle promesse del governo. E aumenta di giorno in giorno il numero degli iscritti al gruppo Fb «Gae in ruolo - non uno di meno», nato dall'iniziativa di un gruppo di docenti palermitani e diventato un movimento. «Siamo migliaia di precari che hanno deciso di combattere per i propri diritti - spiega Claudia Torcivia, docente di storia dell'arte -. Dopo tanti sacrifici chiediamo un lavoro sicuro».

Per quasi un anno, i docenti delle Graduatorie ad esaurimento (Gae) hanno aspettato che le promesse di stabilizzazione fatte dal premier, Matteo Renzi, a fine agosto scorso, potessero essere confermate dai decreti della riforma della Buona scuola. Ma il disegno di legge varato il 12 marzo, che contiene il piano di assunzioni per il prossimo anno scolastico, prevede lo svuotamento delle Gae e tutti gli iscritti a questi lunghissimi elenchi non sono più sicuri dell'immissione in ruolo.

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