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Tangenti, 4 arresti e 50 indagati: in carcere il super burocrate dei Lavori pubblici Incalza

Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere

ROMA. Quattro arresti e oltre 50 indagati in una maxi operazione dei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Firenze. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere.

Tra gli arrestati c’è il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza.

Secondo l'accusa sarebbe stato proprio Incalza - definito "potentissimo dirigente" del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all'attuale - il principale artefice del "sistema corruttivo" scoperto dalla procura di Firenze. Sarebbe stato lui, in particolare, in qualità di 'dominus' della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l'illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati.

Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell'ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato.

Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata liberta' degli incanti ed altri delitti contro la Pa. Le ordinanze di custodia cautelare sono state effettuate dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte del Ros, che contestualmente in diverse regioni ha perquisito uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati.

L’inchiesta ha svelato un "articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”.

Ex sottosegretari, ex parlamentari ed ex amministratori locali in qualche caso 'prestati' dalla politica alle società: sono alcuni dei profili dei 51 indagati, tra cui quattro arrestati, nell'inchiesta fiorentina sulle grandi opere. Tra questi spiccano i nomi di Rocco Girlanda, ex sottosegretario ai trasporti, o di Antonio Bargone, anche lui in passato ha ricoperto tale incarico e poi presidente della autostrada Sat. Oppure l'ex deputato Stefano Saglia, poi nel cda di Terna, e Vito Bonsignore, ex presidente del gruppo Ppe.

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