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Neonata morta, il procuratore di Catania: ci sono indagati

CATANIA. Nell'inchiesta sulla morte della piccola Nicole ci sono "indagati", perché è "necessario iscrivere quelli che hanno avuto" un compito per "consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi, ma per il momento non vi sono individuazioni di precise responsabilità". Lo dice il procuratore di Catania, Giovanni Salvi.  "Il caso è complesso e ci vorrà del tempo: bisogna valutare l'origine dalla patologia, le cure prestate, la richiesta alle strutture specialistiche e il trasporto". Lo ha detto il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, sull'inchiesta per la morte della piccola Nicole.

Nell'inchiesta sulla morte di Nicole «è stata acquisita documentazione medica e di strutture amministrative deputate individuare il luogo dove doveva essere portata, e gli ospedali che hanno dichiarato di non avere posti». Lo afferma il procuratore Giovanni Salvi. «Le responsabilità penali - dice - sono di singoli e non di strutture, per l'organizzazione dei servizi sono di altri, naturalmente possono esser di più persone che con condotte autonome hanno portato a questo risultato».

Prima di eseguire l'autopsia sulla piccola Nicole «dobbiamo avere più chiare le ipotesi di responsabilità». Lo ha detto il procuratore di Catania Giovanni Salvi. «Per potere svolgere accertamenti tecnici irripetibili come l'autopsia - ha spiegato il magistrato - prima devono essere individuate persone che domani possano essere chiamate a rispondere di questo reato, ma al momento non abbiamo elementi specifici che possano far ritenere accertate le responsabilità».

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