
ROMA. Il count down è cominciato e a fine mese in Sicilia arriverà un commissario incaricato da Matteo Renzi di gestire poco più di un miliardo euro. Fondi Cipe fermi da tre anni e destinati a 93 opere civili di depurazione. Per il premier, che ha scelto la sua enews per annunciarlo, non c'è altra soluzione. La decisione è arrivata ieri durante una riunione a Palazzo Chigi, perchè la Sicilia è fuori tempo massimo e Renzi vuole fare presto e per di più «senza guardare in faccia nessuno».
Per il premier il commissariamento è l'unica strada percorribile. Una mossa decisa dopo una riunione a Palazzo Chigi per evitare l'ennesima bacchettata da Bruxelles: dal 2016 l'Italia potrebbe ricevere sanzioni dall'Ue per 600 milioni di euro, di cui 180 milioni per la sola Sicilia. Il plafond destinato alla Sicilia, oggi guidata da Rosario Crocetta, è stato stanziato con una delibera del Cipe del 2012, che ha «destinato 1,6 miliardi di euro per 183 opere urgentissime in reti fognarie e depuratori nel Sud Italia». «Di questi, 1,1 miliardi sono stati assegnati alla Sicilia per 93 opere - dice il capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D'Angelis -. Si tratta di fondi fuori da ogni patto di stabilità ma mai spesi, se non per una quota minima di circa 24 milioni».
«Considero positivo questo commissariamento anche per accelerare la spesa dei fondi gestiti direttamente dai comuni e non dalla Regione, che altrimenti li avrebbe già utilizzati», dice Crocetta. E aggiunge: «Si tratta di soldi gestiti dai Comuni, non dalla Regione e loro disposizione. Anche noi siamo intervenuti più volte, commissariandoli le amministrazioni inadempienti». E mentre Renzi da Roma intravede nel commissariamento l'unica via d'uscita, un sopralluogo del nucleo tecnico-ispettivo dell'Istituto per lo sviluppo delle attività produttive, presieduto da Alfonso Cicero, denuncia la presenza di un depuratore nell'agglomerato industriale di Ravanusa-Campobello di Licata (Ag) costato 2,5 milioni di euro, mai entrato in funzione e in stato di abbandono. «Siamo in presenza non di una infrastruttura a servizio delle imprese, ma di un'opera che ha rappresentato un'opportunità per altri affari a danno del tessuto economico produttivo della provincia», ha dichiarato il presidente dell'Irsap Cicero durante il sopralluogo.
La scelta del premier piace ai sindacati, mentre Forza Italia non risparmia critiche a Crocetta e Idv plaude alla decisione di Matteo Renzi, definendo la mancata spesa delle somme «ingiustificabile». Per il capogruppo di Fi all'Ars, Marco Falcone, Crocetta «È incapace di gestire la Regione. Siamo prossimi al tracollo. Serve un cambio di rotta e serve subito». Anche la Uil auspica un cambio di passo.«Per non perdere i fondi è stata necessario un intervento del premier - dice il segretario regionale della Feneal Uil, Angelo Gallo - è giunto il momento di cambiare rotta». La Cisl saluta con favore l'arrivo di un commissario. «Due anni fa - dice il segretario generale della Filca Cisl Santino Barbera - avevamo sottolineato l'esigenza imprescindibile di far partire subito i lavori, il governo regionale ha fatto orecchie da mercante».
12 Commenti
robertoss
06/02/2015 14:42
che schifo..... purtroppo questi sono i risultati di una classe politica inadeguata a gestire i problemi, ma anche nel dare risposte, se pensiamo a quanti posti di lavoro che avrebbero creato con tutti quei soldi realizzando VERAMENTE tutte quelle opere. Non ce mai fine al peggio. Siciliani svegliamoci.
paolo
06/02/2015 16:01
Non abbiamo fognature e depuratori? No qui non abbiamo un lavoro
Fabrizio
06/02/2015 16:33
Se avessi soldi, scommetterei che -senza nulla togliere alla cialtroneria del governo Crocetta e dell'amministrazione regionale- comunque le somme non sono state spese anche per ostacoli creati nei ministeri a Roma. In ogni caso, anche se arrivasse il commissario, l'opera molto probabilmente non si realizzerebbe egualmente e verrebbe bloccata da chi sa quanti ricorsi al TAR. La politica nei twitter e nelle slide è semplice quanto irrealistica.
Lino
06/02/2015 17:03
La politica in Sicilia è stata fino adesso cosa nostra, con Renzi sembra cambiare verso. Forza Renzi, i siciliani onesti sono con te. Già che ci sei, sbarazza anche gli uffici regionali dai parassiti : c'è odore di muffa!
guastos
06/02/2015 20:06
Bravo Renzi. Continua con tutte le altre opere e tagli sulla spesa dell'ARS e della PA sempre annunciate da Crocetta ma mai portate a compimento.Per non parlare degli altri senza distinzione tra maggioranza e minoranza.
gabriele
06/02/2015 20:29
il parlamento italiano deve revocare alla Sicilia la prerogativa di regione a statuto speciale visto i fallimentari risultati dei suoi politici negli ultimi decenni.
roberto
06/02/2015 20:47
Vergogna. Perché i politici non pagano per i loro ritardi???
Giovanni Zimmardi
06/02/2015 21:05
La Regione Siciliana dovrebbe essere commissariata, previa espulsione dei politici dall'ARS e dagli assessorati, per i prossimi 100 anni, delegando ad ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza il controllo delle attività di gestione.
Salvo
06/02/2015 23:05
Ma diamo risposta a una semplice domanda. Perché non si sono spesi questi soldi? Chi non li ha spesi? Poi fare sparire dalla scena politica i responsabili. Il problema vero è che chi sbaglia non paga mai.
Gaetano Fabio Pavone
06/02/2015 23:51
L'impegno da parte di noi tutti a dare maggiore trasparenza sugli investimenti economici e sulle opere da ristrutturare E' un intervento da parte del Premier a garantire la disponibilità da parte dello Stato sulla costruzione e dare innovazione alla Sicilia
Michelangelo
07/02/2015 14:31
Bravo renzi!!! Ciò conferma la inutilità anzi la dannosità che ha caratterizzato l'azione gestionale dei politici nostrani nei decenni. Questo dimostra che l'autonomia della Regione non è una opportunità ma rappresenta una situazione di pericolo per la societa siciliana onestà.
antonino
07/02/2015 15:52
Il grande Male della Sicilia è avere la Regione Autonoma, il giorno in cui verrà abolita sarà quello che metterà in gran parte fine al non volere prendere decisioni adeguate da parte dei nostri burocrati.