
CAMPOBELLO DI MAZARA. L'amore dei suoi concittadini, cui aveva regalato i concerti dei Matia Bazar e di Bobby Solo, e a cui aveva salvato dall'abbattimento ottocento case tirate sù a meno di 150 metri dal mare, le espressioni di solidarietà alle vittime d' intimidazioni, l'annuncio della costituzione di parte civile nel processo ai favoreggiatori del latitante Matteo Messina Denaro, la fiaccolata per la legalità, la foto di Falcone e Borsellino nell'ufficio del Comune simbolo della sua battaglia antimafia. Questo era il vanto del ragioniere Ciro Caravà, 52 anni, sindaco di Campobello di Mazara, paesone di circa 11 mila nella terra di agrumeti e oliveti in provincia di Trapani. Ma il politico, dicono i pm che hanno chiesto il suo arresto, e quello di altre 10 persone, per mafia nell' operazione dei carabinieri del Ros "Campusbelli", aveva in realtà una "doppia faccia". Il gip ha accolto la tesi.
Eletto prima, nel 2006, sorretto dalle liste dei Ds, di Rifondazione comunista e del Pdci (Prc nel 2008 lo abbandonò), poi quest' anno a maggio, col nuovo appoggio del Pd e del Mpa, sconfiggendo il rivale di sempre Daniele Mangiaracina, sindaco prima di lui e battuto due volte, Caravà secondo l'accusa in pubblico era platealmente antimafioso ma in realtà era legato a filo doppio con la cosca di Campobello diretta dal vecchio padrino Leonardo Bonafede. Mafiosi non di poco conto considerato che sono tra quelli più vicini a Messina Denaro. Il sindaco, dicono i pm della Dda palermitana, assisteva economicamente i parenti dei detenuti mafiosi cui pagava addirittura i biglietti aerei per le visite in carcere, nominava consulenti, assessori, e infilava nella sua segreteria, mafiosi o loro parenti, era sostenuto elettoralmente dalla famiglia campobellese, aveva affidato la pulizia delle spiagge a una onlus in cui c'erano sei parenti di boss. Nel suo essere dottor Jekyll dell'antimafia e, secondo l'accusa, mr Hyde di Cosa nostra il sindaco non temeva di far parlare di sé: ai suoi cittadini prometteva l'apertura di un casinò, nel 2006 e poi di nuovo quest' anno aveva fatto deliberare la riduzione del 50 % dell'indennità di tutta la giunta (65% della sua), aveva nominato in 5 mesi 13 consulenti esterni attirandosi le folgori dell'opposizione di centrodestra, aveva partecipato alla raccolta di agrumi nel fondo confiscato al boss Nunzio Spezia (lo stesso che Caravà andò a trovare il 17 ottobre 1989 nell'ospedale Civico di Palermo dopo che i killer al soldo di Natale L'Ala avevano tentato di ucciderlo a colpi di pistola), aveva nominato assessore alle comunicazioni e alla legalità Raffaello Tonon, il giovane noto solo per aver vinto il reality "La fattoria".
Nel 2008 Caravà aveva tentato il salto politico candidandosi alle regionali: ottenne 4 mila preferenze, (2.660 voti a Campobello di Mazara) ma non ce la fece "perché - dicono i pm - la lista presentata da Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della regione per il centrosinistra, non aveva superato, in ambito regionale, la quota minima. La tegolona caduta sul sindaco oggi non è però piovuta a ciel sereno. Nel 2007 era stato denunciato dalla polizia per estorsione aggravata e voto di scambio. Indagine che si chiuse con un nulla di fatto. Nel 2008 il ministero dell'Interno dispose un'ispezione al Comune per verificare infiltrazioni mafiose. Anche quella volta non ci fu un seguito. Nel 2010 due consiglieri comunali ex Prc ed ex Margherita che appoggiavano il sindaco vennero arrestati per concussione. Poi si dimise Antonino Grigoli del Pd, nipote di Giuseppe, re dei supermercati e socio del superlatitante Messina Denaro. Caravà riamse sempre al suo posto senza che si accendessero i riflettori dell' Antimafia politica, come se tutto fosse regolare a Campobello di Mazara, anche la nomina Di Rosa Stallone, cognata di un presunto mafioso, ad assessore o quella di Franco Indelicato a consulente del sindaco. Indelicato soprannominato "u sacrestano" è stato condannato a 10 anni di carcere per mafia e accusato di gestire traffici di droga per conto di Franco Luppino, braccio destro di Messina Denaro. Su quali temi il consulente consigliava il sindaco Caravà?.
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