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Acerbi costretto a lasciare il ritiro della Nazionale, il suo procuratore: «Non ha detto la parola “negro”»

Al posto dell'interista convocato Mancini per la tournée negli Usa. Il club nerazzurro avrà un confronto con il calciatore

Francesco Acerbi non partirà con la nazionale azzurra per la tournée negli Usa, dove sono previste due amichevoli. La decisione di escludere il difensore dell’Inter dal gruppo è arrivata dopo l’episodio che lo ha visto protagonista ieri sera, (17 marzo) in Inter-Napoli con Juan Jesus che ha denunciato una sua offesa razzista prima di ricevere le scuse. Acerbi, fa sapere la Figc, è arrivato oggi al ritiro di Roma e ha chiarito al ct, Luciano Spalletti, e ai compagni di non aver avuto alcun intento discriminatorio, ma si è scelto comunque di non farlo restare «per la necessaria serenità della Nazionale e dello stesso giocatore».

Acerbi lascia oggi stesso il ritiro. Al suo posto è stato convocato il difensore della Roma Gianluca Mancini, che faceva già parte della lista dei pre-convocati. Domani alle 10.20 è fissata la partenza per gli Stati Uniti, con l’arrivo a Miami previsto alle 17.05 ora locale.

Sulla vicenda interviene anche l’Inter. «Fc Internazionale - scrive il club nerazzurro - prende atto del comunicato divulgato della Figc in relazione ai fatti che hanno riguardato Francesco Acerbi durante la gara di ieri sera col Napoli, e del fatto che la Figc e Acerbi abbiano convenuto la non partecipazione del calciatore alle due amichevoli della nazionale. Fc Internazionale si riserva quanto prima un confronto con il proprio tesserato al fine di far luce sulle esatte dinamiche di quanto sia accaduto ieri sera».

Federico Pastorello, agente di Acerbi, difende il suo assistito. «Credo che abbia risposto Juan Jesus a fine partita - dice - che non si è trattato di un insulto o di un’offesa razzista, anche perché è stata riportata male. Lui quella frase comunque non l’ha detta». Pastorello è stato intervistato da Radio Sportiva. «Credo a quanto mi ha detto Francesco - dichiara -, che è un ragazzo di grande moralità. Si sono chiariti tra di loro i due giocatori, anche se sono quelle cose che bisogna controllare al giorno d’oggi e punite se si ravvisano però i termini per farlo. Ripeto, da quel che mi dice Acerbi è stato un diverbio in campo ma senza usare un’espressione o una frase razzista: è stato uno scontro di gioco, poi magari c’è stata una parola al posto di un l’altra, ma la parola “negro” non è stata usata, tanto per essere chiari».

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