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L’Atalanta piega il Monza e vola in vetta, pari tra Empoli e Salernitana, il Torino batte il Lecce

Hojlund

Al triplice fischio di Monza-Atalanta il tabellino dice 0-2, ma il peso specifico del risultato va ben oltre i tre punti in palio alla vigilia. La Dea vola in vetta alla classifica, i brianzoli restano sul fondo. Con Giovanni Stroppa che ora - zero punti in 5 gare - vede la sua panchina traballare sempre più. Il trasferimento di massa dei tifosi bergamaschi in Brianza bene aveva raccontato l’attesa per quel quasi derby tra orobici e monzesi, separati da poche decine di chilometri ma anche da 10 punti in classifica, diventati alla fine 13, con la squadra di Gasperini che per la prima volta nella sua storia guarda tutti dall’alto in basso in serie A dopo un congruo numero di giornate di campionato.
I bergamaschi, a caccia del ritorno in vetta ma senza Zapata e Muriel, lanciano dal primo minuto il danese Hojlund, con Gasperini che schiera la difesa a quattro. Stroppa, che alla vigilia aveva sentenziato un «tornassi indietro, rifarei tutto quel che ho fatto», dimostra di essere di parola e conferma il blocco delle prime giornate, con in più l’aggiunta di Rovella nel ruolo di perno di centrocampo e il conseguente avanzamento di Sensi nella prediletta posizione di interno. Il Monza, soprattutto nel primo tempo, mette in campo le proprie armi: palleggio e manovra. Del resto i biancorossi s’erano presentati al cospetto dell’Atalanta con il sesto possesso palla dell’intero campionato e con il 60% di gestione, evidenziato anche all’Olimpico di Roma.
A partire forte sono proprio i padroni di casa, che dopo un minuto fanno guadagnare subito un voto positivo a Musso, costretto a metterci i pugni sulla battuta da due passi di Caprari. Al 4’ è Sensi che incrocia un destro al limite e Musso vola per mandare in corner. I bergamaschi aspettano e vanno al piccolo trotto, cercando di far sfogare i brianzoli. Ma l’inerzia non viene meno ed è il Monza a fare la gara, anche quando il ritmo si abbassa. L’accelerata prova a darla Mota, che pesca in verticale Rovella, ma Musso ha il tempismo giusto per l’uscita fuori area. Di Gregorio timbra il cartellino al 38’, con Ederson che prova un destro da fuori area e lo costringe a sdraiarsi per dire di no. La prima vera prima vera occasione arriva dalla bandierina allo scadere: Malinovskyi taglia il sinistro, Toloi la sfiora e per poco Caldirola di spalla non la butta nella propria porta.
Senza Berlusconi, ma con l’ex Brocchi e il cittì dell’Under 21 Nicolato in tribuna, nella ripresa è Hojlund a partire forte e a calciare sul palo comunque difeso da Di Gregorio. L’Atalanta cambia marcia e arriva al tiro al 10’ con Koopmeiners, colpevole però di non dare forza e precisione. Poi Hojlund la butta dentro, su azione portata avanti da Lookman, che viaggia sul limite del fuorigioco e pesca il danese solo in area per lo 0-1. Al minuto 20 è già 0-2: Lookman scappa di nuovo, taglio sul secondo palo dove Ederson cerca il tap in vincente e Marlon devia la palla nella sua porta. Il Monza ci prova con Colpani, poi Scalvini chiama Di Gregorio agli straordinari a 5’ dal termine, quando la gara non ha più nulla da dire.
Per Stroppa ora si fa davvero dura e la società potrebbe cercare di dare una scossa all’ambiente: all’orizzonte c’è già il Lecce e la successiva sfida interna con la Juventus. Proprio la squadra che lanciò Gian Piero Gasperini, seduto meritatamente sulla cima della classifica con la sua Atalanta.

Salernitana-Empoli, pari tra gol ed emozioni

La Salernitana soffre, rimonta, si illude e alla fine è costretta al pari interno con un Empoli che comincia e chiude bene la sfida, meritandosi il quarto pareggio stagionale in una trasferta complicata. Dopo il vantaggio iniziale di Satriano, ribaltano il risultato Mazzocchi e Dia, con Lammers a segno per il 2-2 a 10’ dal triplice fischio che toglie ai campani l’illusione accarezzata di raggiungere la Lazio e accodarsi a Juve e Inter.
Nicola, nonostante le tre gare in una settimana, cambia soltanto una pedina (Candreva per Bradaric) rispetto alla squadra che ha pareggiato a Bologna; più turnover per i toscani che si affidano al tandem Lammers-Satriano con Pjaca nel ruolo di trequartista. Una scelta che premia la formazione di Zanetti, molto più vivace nella prima mezz’ora: Grassi detta i tempi in mezzo al campo, Pjaca riesce spesso a muoversi tra le linee, mettendo in difficoltà i campani. Lammers al 14’ tenta la battuta a rete da posizione defilata ma Sepe è attento e devia. Cinque minuti dopo, l’olandese non sfrutta una bella azione di Pjaca - che va via con un tunnel a Candreva - e da buona posizione manca la conclusione. Nicola, approfittando anche del cooling break, prova a scuotere i suoi calciatori ma è l’Empoli a trovare il guizzo per il vantaggio: Henderson mette un gran pallone dalla sinistra, Satriano prende il tempo a Fazio e di testa mette la palla all’incrocio dove Sepe non può arrivare.
La squadra di casa impiega qualche minuto per reagire ma sul finire di tempo va prima vicina al pari con Vilhena (Grassi anticipa l’olandese al momento della conclusione) e, poi, riprende i toscani con un eurogol di Mazzocchi. L’esterno al 39’ fa tutto da solo: parte dalla sinistra, si accentra, entra in area, salta Ismajli e calcia di potenza alle spalle di Vicario.
Il gol dà fiducia alla Salernitana che riparte con un altro passo. Centoventi secondi e Mazzocchi va vicino alla doppietta: Vicario anticipa in tuffo Dia, la palla arriva all’esterno granata che calcia di prima intenzione ma la conclusione si perde alta sulla traversa. Nicola lancia nella mischia Daniliuc e Piatek, ultimi due colpi del mercato estivo e la mossa funziona. Il polacco si guadagna subito un angolo da cui nasce il vantaggio della Salernitana: Candreva (16’) batte corto per Vilhena che crossa al centro forte e teso, Dia ci mette la gamba sinistra e fa 2-1. La Salernitana commette, però, l’errore di voler controllare la partita. E così, nell’ultimo quarto, viene punita. Lammers (36’) che tenta una conclusione dal limite, la palla viene deviata da Fazio e termina alle spalle di Sepe. È il gol che chiude il match: Salernitana ed Empoli si dividono la posta in palio.

Il Torino batte il Lecce di misura

Basta un gol di Vlasic a un Torino incerottato per avere la meglio sul Lecce per 1-0. Dopo il vantaggio trovato nel primo tempo, la banda di Juric, squalificato e sostituito dal vice Paro in panchina, è brava a non rischiare quasi nulla nella ripresa mettendo in ghiaccio tre punti importanti. La prima chance è per i granata e arriva al 9'. Lazaro serve di prima Pellegri in area, il quale fa a sportellate con il diretto marcatore e calcia con il destro ma Falcone salva. I salentini si vedono al 14', quando Milinkovic-Savic respinge una punizione di Bistrovic con la palla che arriva poi a Gallo, il quale manda alto il tap-in. Al 27' il portiere serbo è costretto a salvare con i pugni un’incornata ravvicinata di Tuia in seguito a un corner. Dopo una fase di marca giallorossa, i padroni di casa passano in vantaggio al 40'. Vojvoda rientra sul destro e verticalizza per Vlasic, che con un mancino chirurgico infila Falcone sul palo lontano per l’1-0 con cui si chiude il primo tempo.
Al 16' della ripresa ancora Vlasic entra in area e serve all’indietro Lazaro, che va al tiro con il destro ma la conclusione finisce alta. Al 27' gli uomini di Juric raddoppiano grazie a Pellegri, ma l’ex Milan è in fuorigioco e il gol viene annullato. Al 41' è Falcone a tenere a galla i suoi, parando alla grande una conclusione ravvicinata di Vojvoda. Il Lecce prova a reagire nel finale nel tentativo di agguantare il pareggio, ma non accade più nulla. Una vittoria che consente al Torino di salire in quarta posizione, raggiungendo la Roma a quota 10 e superando i rivali cittadini della Juventus. Rimangono invece 2 i punti del Lecce, che resta al quartultimo posto.

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