Dopo la gara di Palermo contro la Macedonia del Nord, che sbatte l'Italia fuori dal Mondiale, il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini è visibilmente scosso: «Sono l’allenatore e quindi il primo responsabile. E io mi sento responsabile per quello che è successo. Sto soffrendo molto per questo, i ragazzi non lo meritavano. Se quella di Wembley è la cosa più bella accadutami a livello professionale, questa è la più grande delusione». E non è il momento di pensare al futuro: «Vediamo cosa succede, la delusione è troppo grande per parlarne ora. Ai miei ragazzi voglio più bene ora che a luglio scorso. Stasera è successa una cosa incredibile. Non dovevamo arrivare agli spareggi. La partita abbiamo fatto di tutto per vincerla, ma certe gare sono così....», ha detto inoltre il ct dell’Italia.
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, che in sala stampa si è presentato assieme al ct, come a condividerne anche i momenti bui, allarga la questione: «Ci sono degli interessi imprenditoriali legati alla gestione del calcio. Mentre i ragazzi convocati arrivano con molto entusiasmo, c'è sempre resistenza da parte dei club, da cui la Nazionale è vista come un fastidio, piuttosto che come un'opportunità. Noi possiamo solo chiedere, non possiamo fare altro... se non è condiviso il progetto, non possiamo imporre delle regole che sono solo nostre. Dobbiamo piuttosto riflettere su un nodo più centrale e più radicale: vediamo le gare e sono pochissimi i selezionabili, questo è il tema su cui dobbiamo riflettere, c'è qualcosa che deve essere rivisto. Dobbiamo aprire un confronto molto incisivo».
Infine, Palermo, che con oltre 34 mila spettatori ha incoraggiato in tutti i modi gli azzurri: «È stata eccezionale - conclude Gravina - straordinaria e torneremo presto, la città lo stramerita perché l’affetto che ha riversato è impagabile».
«È difficile da spiegare, c’è grande delusione, siamo distrutti - ha detto il capitano azzurro, Giorgio Chiellini -. Ci è mancato di segnare, ma non siamo stati presuntuosi. Ci è mancato di sicuro qualcosa, abbiano pagato errori fatti da settembre in poi. Sono orgoglioso dei miei compagni. Dobbiamo ripartire e spero che Mancini resti, c’è bisogno di lui per farlo». Non si dà pace nemmeno Jorginho: «Fa tanto male. È un dispiacere enorme. Trovare risposte ora è difficile, sono ancora incredulo. L’impegno non è mancato abbiamo sempre dominato le partite purtroppo la realtà è che non siamo riusciti a concludere. Gli altri hanno trovato dei gol che prima ci capitava di prendere. I rigori sbagliati? Li ricorderò per tutta la vita, e fa male».
«La delusione è grande, abbiamo dominato e avevamo l’obbligo di vincere - ha detto Marco Verratti -. Bisogna far gol, siamo superiori, dovevamo essere cinici e non dovevamo portarla al recupero sullo 0-0 perché basta una palla metà e metà per chiuderla. Per noi è l'incubo più grande, stiamo parlando di un disastro, passare dalle stelle alle stalle è dura dopo l’Europeo». Resta l’orgoglio di quanto fatto la scorsa estate: «Con i miei compagni ho vissuto tanti momenti felici, la scorsa estate siamo stati felici e resto fiero di questa squadra. Uscendo da quella porta, tutti sanno di aver dato il massimo. Ma dobbiamo anche farci domande con l'obiettivo di migliorare».
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