«Facciamo passare questa settimana di passione e poi vedremo cosa accadrà». Roberto Mancini è conficcato nel presente e non potrebbe essere diversamente: lui e la sua Italia campione d’Europa sono attesi dai play-off mondiali, giovedì a Palermo contro la Macedonia del Nord e in caso di successo martedì 29 in casa della vincente fra Portogallo e Turchia, in palio la qualificazione a Qatar 2022 e pure di più. «Il nostro obiettivo è andare lì e vincere. E per riuscirci dobbiamo innanzitutto fare nostre queste due partite, bisogna essere concentrati solo su questo, altri discorsi non servono».
Il ct appare fiducioso e ottimista nonostante la situazione sia estremamente delicata e ne avrebbe fatto volentieri a meno. Ma tornare indietro non è possibile e allora non resta che affrontare la realtà sapendo che in gioco c’è davvero tanto. Perché una mancata qualificazione ai Mondiali per la seconda volta di fila dopo lo spareggio fatale con la Svezia nel 2017 (che portò alle dimissioni dell’allora presidente federale Carlo Tavecchio) avrebbe pesantissime ripercussioni su tutto il calcio italiano già provato dai risultati deludenti nelle coppe europee dove sono rimaste solo Atalanta e Roma. Ripercussioni a livello sportivo ma pure politico, economico, d’immagine. Già da giorni si accavallano voci e ipotesi, tornano ad affiorare divisioni e posizioni contrapposte, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato «gufi e gufetti appollaiati sui ramoscelli della sfiga». Una situazione insomma delicata quanto incandescente,
Mancini dal canto suo tira dritto senza farsi distrarre da niente e da nessuno, tantomeno dai pessimisti: «I gufi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ma non lo vedo come un problema. E comunque noi siamo concentrati solo sulla partita del 24 marzo. Cosa potrebbe accadere se lo scenario B, quello negativo, prevalesse su quello A? Al primo pensate solo voi - ha ammiccato rivolto ai cronisti - io penso allo scenario A e speriamo che sia A. Dobbiamo essere positivi intanto perché stiamo parlando di calcio e non di altre cose e poi perché possiamo aggrapparci alle nostre basi che sono solide. Non avremmo dovuto essere a questo punto - ha ripetuto il ct - ma il calcio regala sempre sorprese e mai nulla di scontato. Io comunque so di avere un gruppo di giocatori bravi, veri professionisti che sono riusciti a costruire dal nulla una vittoria, quella dell’Europeo, a cui nessuno inizialmente credeva. Una vittoria ampiamente meritata che non ci assicura di andare al Mondiale ma ci trasmette grande fiducia : siamo una squadra che ha qualità importanti e sa tirarle fuori specie nei momenti in cui c’è da soffrire, come questo. Gli italiani s’appassionato alla Nazionale durante Mondiali e Europei, ma queste due gare devono portarci in Qatar, quindi penso che gli italiani siano fiduciosi e ci sosterranno». E’ una «settimana di passione» come l’ha definita Mancini, in cui l’Italia deve prepararsi a fronteggiare più ostacoli, gli avversari in campo e pure i fantasmi di quello spareggio fallito 5 anni fa: fra l’altro tra gli azzurri che si stanno preparando a Coverciano c’è chi quella amara notte a San Siro l’ha vissuta, chissà se questo rischia di pesare sugli imminenti playoff. «Ci può stare, siamo umani - ha risposto il ct - Può essere che certe sensazioni affiorino. Ma noi dobbiamo ripartire da quelle provate a luglio, bisogna ripartire da lì. Poi il bello sarà a novembre-dicembre».
Caricamento commenti
Commenta la notizia