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Mourinho dopo la partita è una furia: «Per i romanisti non c'è rispetto»

L'abbraccio fra Josè Mourinho e Stefano Pioli

Gol, rigori e polemiche in un Roma-Milan che conferma i rossoneri al primo posto in classifica in coabitazione col Napoli e i giallorossi al quarto, in piena zona Champions League.

Nel post partita Mourinho, però, è una furia e prima rifiuta le domande dallo studio di Dazn e poi in conferenza stampa si lascia andare a un primo sfogo: «Scusatemi, ma non voglio parlare, sennò mi squalificano». Il tecnico portoghese era furibondo per l’arbitraggio di Maresca e per questo è stato di pochissime parole. «Mi limito a fare i complimenti al Milan, ma per i romanisti non c'è rispetto. Ho fatto uno sforzo e sono riuscito a portare tutti i miei giocatori nello spogliatoio senza aspettare l’arbitro sulla porta, siamo riusciti a controllare l’emozione e a stare tranquilli. Non voglio aggiungere altro», ha concluso il tecnico della Roma.

Non commenta, invece, gli episodi contestati Stefano Pioli. «Lascio giudicare gli altri» ha detto il tecnico rossonero che per i suoi calciatori ha solo complimenti. «Abbiamo giocato con personalità e con le nostre idee. La squadra deve giocare così quando ci sono questo tipo di partite, ora è il momento di essere spavaldi».

Sullo scudetto, però, è ancora cauto: «Queste partite ci danno forza, convinzione e morale. Avremo il derby tra una settimana e l’Inter rimane per me la più forte e la favorita. Non credo che la Juve sia fuori dai giochi e il Napoli è fortissimo». Un pensiero anche su Ibra: «Se riesce ad allenarsi come ha fatto ultimamente non potrà che crescere. Stasera l’ho visto più sciolto e più legato con la squadra. Sta crescendo anche Giroud ed è bene che crescano tutti. Bisogna tenere alto il livello se vogliamo tenere alte le ambizioni».

Zlatan, invece, nel post partita ha commentato i fischi e il coro «sei uno zingaro» dell’Olimpico. «Queste cose mi caricano», ha detto lo svedese. Poi ha continuato: «Allo scudetto noi ci crediamo. Finora abbiamo fatto bene ma il campionato è lungo e serve continuità. Serve lavorare e fare la prestazione in ogni partita. Lavoriamo, ma è ancora presto. Una partita alla volta». Dello stesso avviso anche Krunic, che loda il gruppo: «Ci aiutiamo l’un l’altro e ci vogliamo bene. Anche chi gioca meno dà sempre il massimo. Ci sentiamo tutti importanti e quello che ci rende gruppo è che siamo tutti insieme per la lotta scudetto».

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