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Serie A: la Juve stecca con l'Empoli, Allegri: "Troppa frenesia". La Fiorentina di misura sul Torino

Mancuso segna il gol vittoria contro la Juventus

Doveva essere una festa, si trasforma in un incubo: gli oltre 17mila dello Stadium, tornati ad occupare le tribune dell’impianto in epoca Covid, riempiono di fischi la prima Juve del post-Ronaldo dopo il 90'. Passa clamorosamente l’Empoli, decisivo il gol di Mancuso nel primo tempo. Ci prova solo Chiesa, il migliore tra i bianconeri, ma nella ripresa Vicario non è quasi mai impegnato. La sfida tra i tecnici toscani, dunque, va ad Andreazzoli, che fa tre passi pesantissimi in chiave salvezza. Allegri aveva rinunciato a Ronaldo già a Udine lasciandolo inizialmente in panchina, ma questa è la prima vera Juve senza il portoghese: il tecnico sceglie McKennie per agire tra il centrocampo e l’attacco, il tandem avanzato è formato dai «leggerini» Dybala e Chiesa.

Danilo è il perno della mediana tra Bentancur e il rientrante Rabiot, confermata la difesa della prima giornata con Cuadrado e Alex Sandro sulle corsie esterne e la coppia De Ligt-Bonucci. Dopo aver perso contro la Lazio, l’Empoli si trova davanti un’altra corazzata: Andreazzoli lancia Mancuso e Cutrone supportati da Bajrami, mentre gli ultimi arrivati Tonelli e Pinamonti partono dalla panchina. Lo Stadium torna a farsi sentire dopo una stagione intera di silenzio causa Covid, la Juve parte forte e Chiesa prova a trasformarsi in CR7. Il neo campione d’Europa si scatena in velocità, ma per tre volte trova un grande Vicario ad opporsi alle sue conclusioni. I toscani tremano ma non crollano, al 21' il clamoroso vantaggio azzurro: la squadra di Allegri si fa trovare scoperta sul lato destro della difesa e il pallone vagante finisce sui piedi di Mancuso, bravo a girarlo in porta e a superare così Szczesny. E' l'episodio che fa perdere qualche certezza alla Juve, che nella seconda metà di primo tempo fatica a rendersi pericolosa e va segnalato soltanto il contatto Luperto-Dybala in area di rigore alla mezz'ora, sul quale l’arbitro Ghersini sorvola tra le proteste dello Stadium.

L’esperimento di piazzare McKennie trequartista non funziona, Allegri comincia la ripresa togliendo l'americano e inserendo una vera prima punta, Morata, l’unico attaccante a disposizione dopo il trasferimento di Ronaldo aspettando Kean. La Juve continua a non girare, il tecnico sostituisce anche Rabiot per Bernardeschi, Dybala prova il sinistro a giro dalla distanza al 57' ma il pallone termina alto. Subentrano anche Locatelli e Kulusevski, l’Empoli continua ad imbrigliare i bianconeri: così, Andreazzoli aspetta fino a 20 dalla fine per effettuare i primi cambi, con Stulac e Pinamonti che entrano per Bajrami e Mancuso. Nel finale, la Juve staziona nella metà campo dei toscani, ma Vicario non è più costretto a nessun miracolo: allo Stadium passa il neopromosso Empoli, la Juve esce tra i fischi. E Allegri va alla pausa per le nazionali con l’handicap, avendo conquistato appena un punto nelle prime due giornate di campionato. Alla ripresa, il prossimo 12 settembre, ci sarà la trasferta di Napoli: una gara da non fallire per evitare di perdere ulteriore terreno dalle primissime posizioni. Fino a martedì, invece, c'è tempo per sostituire Ronaldo, con Kean che ha sbaragliato la concorrenza ed è ad un passo dal ritorno in bianconero. E Inter e Lazio sono già staccate di cinque punti in testa alla classifica.

Massimiliano Allegri ha mostrato tranquillità parlando a DAZN dopo la sconfitta della sua Juventus in casa contro l’Empoli nella seconda giornata di campionato. Per il tecnico livornese questa debacle "non è un problema di personalità - ha risposto -, diciamo che all’inizio i ragazzi hanno fatto bene, poi non abbiamo trovato il gol e nella prima uscita sbagliata che abbiamo fatto, abbiamo subito questo gol. Poi ci siamo disuniti, abbiamo corso tanto e ci siamo messi nelle mani dell’Empoli. Sono bravi tecnicamente e negli spazi vanno a nozze. Bisogna avere un po' più di tranquillità nel giocare, un po' più di pazienza, non giocare singolarmente, ma giocare di squadra. In questo momento sicuramente non è facile perchè comunque abbiamo fatto un punto in due partite, però abbiamo tutto il tempo per recuperare, bisogna lavorare un po' di più sulla compattezza e sicuramente questi due passi falsi che abbiamo fatto ci faranno solamente bene. Questo è un buon gruppo, un gruppo di valore, piano piano verrà fuori assolutamente". Sulla disamina di 79 attacchi e 29 cross, Allegri ha aggiunto: "I cross non sono tanti perchè loro lasciano molto spazio sugli esterni, bisognava attaccare un po' meglio l’area".

La Fiorentina si lascia alle spalle il ko all’esordio con la Roma, trovando i primi 3 punti stagionali davanti al proprio pubblico. Al Franchi la squadra di Italiano supera 2-1 il Torino grazie alle reti di Nico Gonzalez e Vlahovic. Nel finale non basta ai granata la rete di Verdi. Ottima la prestazione dei toscani, che avevano già fatto vedere sprazzi di buon calcio all’Olimpico scorsa settimana, in ombra invece i granata di Juric alla seconda sconfitta consecutiva. La Viola parte con grinta e carattere e dopo una dozzina di minuti crea la prima palla gol del match: Milenkovic stacca di testa sul corner di Callejon, Milinkovic-Savic però è attento e smanaccia via il pericolo salvando i suoi. I granata provano a rispondere al 23', ma la conclusione di Singo da buona posizione termina alta sulla traversa. Al 38' si fa rivedere in avanti pericolosamente la Fiorentina, stavolta con Callejon che si coordina bene sul cross di Gonzalez, impegnando nuovamente il portiere ospite. E’ il preludio al gol per la squadra di Italiano, che una manciata di minuti più tardi trova l’1-0 con Gonzalez, bravo a far girare il mancino dal limite dove Milinkovic stavolta non arriva.

A inizio ripresa i toscani vanno subito a un passo dal raddoppio con Bonaventura, che da due passi non riesce a spingere dentro l’assist di uno scatenato Nico Gonzalez (provvidenziale anche l’intervento di Mandragora). Il Toro non molla e prova a reagire intorno al 60', quando Sanabria spaventa Terracciano con un destro ravvicinato deviato e terminato alto di poco. Passano però una decina di minuti e la Fiorentina mette in ghiaccio i 3 punti con l’uomo più atteso, Dusan Vlahovic, bravissimo a svettare sul cross di Bonaventura e battere il portiere per il 2-0. Nel finale la fiammata di Verdi riaccende le speranze della formazione ospite, ma il suo gol è vano nell’economia del match. Vince la Viola 2-1, fa festa il Franchi.

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