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Luis Alberto ed Immobile consegnano la vittoria alla Lazio contro il Bologna

La Lazio balbetta, ma vince. Con il minimo sforzo e con il cambio in folle, la squadra biancoceleste riesce a ottenere il massimo in una sfida che poteva riservarle una serie di grattacapi. Invece, il Bologna si rivela avversario agevole che, a parte il possesso palla del primo tempo, crea pochi problemi a una squadra che il successo in Champions ha rilanciato. A parte, il gol nel finale dell’ex De Silvestri, i giocatori di Mihajlovic non sembrano in grado di andare oltre l'accademia.

Fra le sfide esigenti contro il Borussia Dortmund e il Bruges, era necessario dosare le energie e la compagine biancoceleste ha cercato di spenderne il meno possibile, non tralasciando l’obiettivo del successo e la conseguente risalita in classifica. La Lazio, esaurite le bollicine in Europa di martedì scorso, con il trionfo sul Borussia Dortmund, al cospetto del Bologna, parte con il freno a mano tirato, offrendo una versione incerta e impacciata di sé. Simone Inzaghi in panchina si agita parecchio, ma non riesce a trasmettere la giusta carica agonistica. Il tecnico rischia all’inizio Akpa Akpro, in gol contro i tedeschi in Champions, e lascia Lazzari in panchina. Almeno inizialmente. In porta fa il proprio debutto l’esperto spagnolo Pepe Reina, prelevato l’estate scorsa, che dà il cambio a Strakosha. Il Bologna parte bene e, già dopo 11', va in gol con Svanberg: peccato che Irrati decida di annullare con l’ausilio della Var, per un fallo di Schouten.

Il campanello d’allarme non scuote la Lazio, che fatica a ritrovarsi. E’ il Bologna a tenere in mano il pallino del gioco; unico lampo dei padroni di casa una conclusione di Luis Alberto che, al 24', impegna Skorupski. Inzaghi s'infuria e, prima dello scadere del tempo, decide di cambiare: una decisione forte, quella del tecnico, che toglie dal campo Leiva e Marusic, inserendo Escalante e Lazzari. Non cambia nulla, invece, dal punto di vista tattico. La ripresa si apre come si era chiuso il primo tempo, con la Lazio che non riesce a ingranare e appare perfino troppo brutta per essere vera. Il ritmo si abbassa e Luis Alberto sale in cattedra, dopo che Akpa-Akpro sfiora il gol. Il 'magò spagnolo al 9' idelmente si carica sulle spalle la squadra, ruba palla a Danilo, fa il tunnel a Svanberg, sferra un potentissimo destro che batte Skorupski e poi esulta polemicamente.

Rancori a pare, Lazio in vantaggio. Il Bologna risponde solo al 16' con una punizione a effetto di Orsolini che timbra la parte superiore della traversa. La Lazio non preme, ma segna ugualmente, come per inerzia: cross di Lazzari, Muriqi di testa non inquadra la porta, Fares arriva per primo sul pallone e, in rovesciata, rimette in gioco Immobile, che firma il 2-0 di testa. La partita sembra finire qui, sebbene ci sia il tempo per Reina di certificare la propria presenza, con un bell'intervento su un piattone di Barrow, quindi sul nuovo entrato Vignato. Nel finale c'è spazio per il gol dell’ex De Silvestri, che raccoglie una girata in area di Santander che, invece, voleva probabilmente indirizzare il pallone verso la porta. ANSA

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