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Champions in chiaro, il Tribunale di Milano respinge il ricorso della Rai

È stato respinto - secondo quanto si apprende - il nuovo ricorso presentato dalla Rai al Tribunale di Milano per la trasmissione in chiaro delle partite di Champions League nella prossima stagione.

Nel mirino c'era l'accordo tra Sky e Mediaset che assegna al Biscione le partite in chiaro della massima competizione europea per i prossimi due anni. La tv pubblica - si apprende ancora - è stata condannata a rifondere 15mila euro di spese legali a Mediaset e 10 mila a Sky.

"Rai si è attivata per garantire ai propri telespettatori la visione delle gare di Champions League in modo tempestivo, puntuale e rigoroso". È quanto sottolineano fonti Rai, in merito al contenzioso con Sky. Le stesse fonti ricordano che "il 25 gennaio la Rai ha esercitato l'opzione, il 30 Sky ha replicato di non considerare efficace l'opzione esercitata da Rai, è seguito un incontro a fini conciliativi il 7 febbraio (obbligatorio perché imposto dal contratto lo imponeva prima) e, a distanza di meno di 60 giorni (il 5 aprile), è stato depositato il ricorso".

"I soldi - precisano le fonti - sono stati trovati, e i diritti sono stati comprati. È Sky che ha arbitrariamente negato l'efficacia dell'acquisto, avendo ricevuto una offerta superiore da RTI. Lo sforzo economico di Rai è stato notevole; se Sky avesse rispettato l'accordo, saremmo stati l'unico servizio pubblico in Europa A trasmettere le gare di Champions League in chiaro. Avendo un contratto scritto con sky per la trasmissione delle gare di Champions League, abbiamo ritenuto inaccettabile alzare la posta. Peraltro, come concessionaria del servizio pubblico non ci è consentito spendere più di quanto già concordato".

La Rai contesta la posizione di Sky, sostenendo che la tv satellitare - rilevano ancora le fonti - "ha aumentato la dimensione dei propri diritti, raddoppiando il numero di gare da poter trasmettere in esclusiva assoluta, potendo contare su una esclusiva assoluta riguardo a tutte le piattaforme utilizzabili, avendo il diritto di trasmettere le riprese televisive di 16 dei 20 "top match" di Serie A, e potendo offrire i prodotti del calcio Serie A su canali DTT pay". Inoltre - proseguono le fonti - "se prima un tifoso delle prime otto squadre con bacino di utenza più ampio aveva la possibilità di seguire le partite della propria squadra potendo scegliere tra offerta Sky e Mediaset Premium, quest'ultima a valori molto più contenuti, ora l'utente non ha altra opzione che transitare da Sky".

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