
I rifiuti e l’acqua. Cosa esiste di più iconografico per rappresentare l’inefficientismo della cosa pubblica in termini di servizi primari per la collettività? E dunque cosa più di rifiuti e acqua può oggi scorrere nella colonnina di mercurio del termometro dell’affidabilità e della capacità di chi governa nel dare risposte concrete ai fabbisogni essenziali delle famiglie? Se così fosse – anzi, siccome così è – la Sicilia si trova nel pieno di una di quelle stagioni che si ritenevano consegnate a un passato di tormenti e incapacità, in un mix indistinto di dolo e colpa che evidentemente nulla ha insegnato ai posteri. Se non il solito annoso infruttuoso sguazzare nelle logiche dell’emergenza, quasi sempre funzionali agli interessi di pochi più che alle soluzioni per tutti. Perché i rifiuti salgono, l’acqua scende e si sta andando incontro all’ineluttabile disastro di soluzioni vecchie tanto quanto i rispettivi problemi.
Così nel 2018 si demonizzano ancora i termovalorizzatori, col neopresidente della Regione Nello Musumeci aggiuntosi al folto coro dei detrattori e la sovrintendenza di Messina che bolla come incompatibile col paesaggio l’impianto già autorizzato a suo tempo dallo Stato a San Filippo del Mela. Il primo torna a invocare proroghe per le discariche, la seconda cede alle lusinghe di un malinteso ambientalismo. In Sicilia. Dove vivono 5 milioni e spiccioli di persone in un territorio dieci volte più piccolo della Danimarca, che ha però più o meno lo stesso numero di abitanti. Solo che lassù l’ultima discarica l’hanno mandata in pensione 40 anni fa, sui tetti dei termovalorizzatori si scia in inverno e si pattina in estate, con ciascuno degli oltre 30 impianti disseminati fra Jutland e isole varie capace di riscaldare 150 mila case e garantire energia elettrica a 60 mila utenti.
Bella forza, direte. Quella è la Scandinavia, anni avanti, altre teste, altra civiltà. Ok, allora ridiscendiamo l’Europa, magari facciamo una breve tappa a Vienna (l’inceneritore di Spittelau, pieno centro città, festeggia quest’anno i suoi 47 anni di onorata attività, ingoia 260 mila tonnellate di rifiuti l’anno e fornisce calore a 60 mila case) e scivoliamo fino al di qua degli italici confini, da Brescia fin giù ad Acerra, panacea della Terra dei Fuochi (ma non ditelo alle cieche orde di fanatici ambientalisti a tutti i costi).
In Sicilia, invece, i termovalorizzatori no. Non sia mai. Noi puntiamo sulla differenziata. E adesso prepareremo dieci piattaforme di raccolta, puniremo gli indolenti e distribuiremo nuovi contenitori colorati. E così la differenziata, che oggi stenta a raggiungere il 15% (e a Palermo non ci si avvicina neanche), in un puff salirà al 65% necessario. Facile, no? Nel frattempo mandiamo in discarica l’85% dei nostri torsoli quotidiani, contro il 4% di Lombardia o Friuli, teniamo in vita 27 Ato e 18 Ssr (acronimi mangiasoldi e null’altro), bruciamo – in questo caso sì, senza remore – un miliardo di euro all’anno, ci facciamo sbeffeggiare da Bruxelles e ci presentiamo in brache rattoppate a Roma, chiedendo pieni poteri. Per ampliare Bellolampo e stivare immondizia nei camion da spedire all’estero.
Rischiamo di passare dalla «terra del sole» alla «terra che brucia», teorizza Musumeci davanti agli sbadigli d’aula dell’Ars. Il problema è però che quest’estate non avremo più neanche l’acqua per spegnerli, gli incendi appiccati ai cumuli di munnizza agli angoli delle strade. Già, l’acqua. L’altra iconografia dell’inefficientismo tutto siculo. Su cui poggia quel sottile velo di polvere dell’alibi siccità, che si spazza via con un semplice sbuffo. Perché è vero che gli invasi si svuotano, ma la morigeratezza di Giove Pluvio è colpa ben inferiore di quelle terrene, se poi 100 milioni di metri cubi dallo Scillato in otto anni sono finiti dritti dritti in mare per una falla che nessuno tura, se il 46% delle forniture si perde nelle reti colabrodo e se questo dato sfonda il muro del 60% al lordo di furti e allacci abusivi. E che si fa? Semplice: si invoca lo stato di calamità, si requisisce qualche pozzo privato, ci si spertica in accorati appelli per ridurre i gargarismi al mattino e si organizzano danze della pioggia. Nel frattempo lasciamo morire le coltivazioni di 110 mila aziende e siccome i silos che negli anni Ottanta e Novanta decoravano le strade sono ormai andati al macero, riesumiamo i bidoni e mandiamo a memoria i turni di razionamento. E pazienza se poi paghiamo, tutti insieme, bollette per 700 milioni all’anno.
Certo, i guasti delle privatizzazioni, urlano gli ortodossi della Cosa pubblica. Quella che invece le soluzioni le ha, eccome: pieni poteri, commissari, stati di emergenza, stati di calamità. E così possiamo tirare a campare...

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17 Commenti
massimiliano
25/01/2018 15:08
Analisi ineccepibile!!!
Kafka
25/01/2018 15:21
Per affrontare seriamente il problema dei rifiuti in Sicilia non vi è altra strada che quella dei termovalorizzatori. Già ora siamo indietro di mezzo secolo. Ci aspettavamo tutti un segnale di discontinuità da parte del nuovo presidente della Regione, invece tutto rimarrà com'è. La gestione dei rifiuti in Sicilia oggi è in mano alla mafia. Cambiare radicalmente rotta, seguendo semplicemente l'esempio pluriennale di Paesi più civili del nostro, avrebbe significato dire no alla mafia. Questo "NO!" non è stato detto ed è un fatto gravissimo. C'è nella nostra terra un'incapacità quasi antropologica a governare e a risolvere i problemi della gente. Gente che, dal canto proprio, continua a non avere né orgoglio né autostima e nè tantomeno la forza di prendere in mano il proprio destino e quello dei propri figli, destinati inesorabilmente ad andare via.
g
25/01/2018 16:13
E i SIGNORI politici che abbiamo appena eletto cosa hanno intenzione di fare? Perchè non risolvono i problemi per cui sono stati eletti? Siamo in Sicilia e le cose devono andare così, altrimenti non si spiega perchè negli altri paesi le cose funzionano.
Josef
25/01/2018 16:27
Pienamente d'accordo con il direttore, però la soluzione si deve trovare subito, quindi perché non si a gran voce ai governanti:DISSALATORI subito, inceneritori subito. Cosa aspettiamo?
Pino
25/01/2018 16:55
Per tirare a campare? Diciamo meglio: per tirare far fare la pacchia ai proprietari di discariche. E Musumeci, che fa? Fa come hanno fatto tutti i governatori precedenti, si inchina a loro.
Giorgio
25/01/2018 17:51
Il Giornale Di Sicilia, puo fare la sua parte informando quella parte dei lettori che di ecologia moderna non ne hanno idea e parlano per sentito dire (magari di voci messe in giro dalla mafia) non e un caso che il problema incomincia a Roma...... verso il sud Italia
leporello
25/01/2018 18:28
L'articolo del direttore non fa una grinza, "è vangelo"- I "signori politici" anziché blaterare tutto il giorno finalizzato a fare i propri interessi, si rimboccassero le maniche a favore dei bisogni primari della gente avrebbero fatto solamente il proprio dovere- Il problema dell'acqua e dei rifiuti è molto serio- Spero che venga risolto ma ci credo poco- - Purtroppo i politici di oggi e di ieri non sono affidabili e lo dimostra il fatto che hanno dovuto restituire alla UE 380 milioni perché non sono stati capaci di progettare e spendere- I media possono dare un grosso contributo affinché il problema "venga messo sotto tutela", denunciando "minuto x minuto, appunto la criticità-
Giuseppe
25/01/2018 18:41
Concordo sulle analisi inappuntabilidel Direttore e di Kafca. RIFIUTI: È stato detto: le soluzioni ci sono e sono le centrali elettriche di ultima generazione e ne esistono a" TECNOLOGIA AMERICANA" già in essere, come detto, in Danimarca , ma anche a Londra ne hanno messa su una e in pieno centro e funziona alla grande! ACQUA: Vorrei sapere perché tutti i geni che si sono alternati in politica in Regione, non investono nella manutenzione delle reti idriche colabrodo? Perché non si effettuano le manutenzioni negli invasi esistenti che si interrano riducendone la capienza? Perché, nel contempo, non si investe nei dissalatori? Purtroppo, temo, che anche il neo Presidente sia stato imbrigliato e frenato dalle vecchie logiche e dal vecchio SISTEMA al di là della sbandierata dichiarazione di cambiamento ...n.d.r. Non servono POTERI SPECIALI ma la volontà vera di fare politica con spirito di servizio senza se e senza ma e con il coraggio che impone il ruolo di servitori del popolo siciliano che li ha eletti per amministrare con il buon senso del padre di famiglia! Poi c' è il problema delle infrastrutture senza le quali non ci può essere sviluppo delle imprese . Non può esserci TURISMO perché mancano le strade per raggiungere le varie città d' arte siciliane....per non parlare della rete ferroviaria ! Auguri Sicilia!
vittorio
25/01/2018 18:47
A fronte delle idilliache descrizioni sugli inceneritori esteri e nostrani - il termine "termovalorizzatore" è una mera invenzione linguistica italiana inesistente in qualsiasi altra lingua - che, peraltro, ormai all'estero non costruisce più nessuno (ecco perchè hanno "fame" della munnizza altrui) sarebbe opportuna una lettura della recentissima indagine dell'Istituto di Fisiologia clinica del CNR di Pisa (Il Tirreno, 18 gennaio 2018): "PISA. Non vi è più alcun dubbio: vivere nella zona dell’inceneritore di Ospedaletto comporta seri rischi per la salute con ospedalizzazioni e decessi. Lo rivela l’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, un’indagine molto attesa (da quasi due anni) e che denuncia come «gli eccessi di mortalità e ricoveri per alcuni tumori del sistema linfo ed emopoietico necessitano di un ulteriore approfondimento». I tumori trachea-bronchi-polmone emersi in associazione con l’inceneritore non sono trascurabili nonostante si tratti di patologie multifattoriale. Ed anche per questi decessi (per entrambi i sessi) è necessario un ulteriore approfondimento..." e "L’indagine richiama un precedente studio fatto nel 2002, sempre da fisiologia clinica del Cnr in cui si evidenziavano eccessi di ricoveri per leucemie tra le donne e per linfoma non-Hodgkin e tumori del sistema nervoso centrale tra gli uomini."
Osservatore
26/01/2018 08:09
Sarà così. Ma chi ci vive a Gallitello? Chi ci vive nella campagna ennese? Nessuno. Proprio nessuno. Una volta a Gallitello c'era solo il casellante della stazione. Ora nemmeno più. Noi non siamo la padania, diventata, ormai, un unico agglomerato urbano. Noi disponiamo ancora di immensi spazi vuoti. Proprio non si capisce perchè non si possa approfittarne. Non è che ci si può far bloccare dalle proteste degli abitanti del paese più vicino. Vicino per modo di dire.
Giuseppe
25/01/2018 19:58
Sig. Vittorio, prendo atto dei dati epidemiologici su Pisa e sui fattori che, probabilmente, sono la causa dei tumori a causa dell'inceneritore! INCENERITORE. Io PARLO DI CENTRALI ELETTRICHE AL PLASMA E NON DI INCENERITORI! Il sottoscritto é a conoscenza che LE CENTRALI ELETTRICHE AL PLASMA NON SONO INCENERITORI! La TECNOLOGIA adoperata é la scissione molecolare ed il prodotto di risulta è costituito da ossidiana. Le emissione all'esterno sono 1/100° rispetto agli inceneritori e le polveri sono abbattute mediante appositi filtri. Questo é quello che mi risulta dalla visione di un progetto che conosco ed ho esaminato. Ci sarebbe da fare una ricerca approfondita, se già non è stata effettuata, sulle vere cause dei tumori in quella zona! Io penso , ANCHE, a Cernobil che continua a fare danni nonostante non se ne parli più. Posso dire che nella zona in cui vivo io, LE MADONIE, in zona parco, c'é un'incidenza di tumori elevata....e noi non abbiamo inceneritori in zona né impianti industriali inquinanti! Quali siano le cause i ricercatori ed i medici lo stanno ricercando. Mi coglie l'obbligo di ricordare, anche a me stesso, che, purtroppo per noi tutti, ogni città o paese, aveva una sua discarica ed in dette discariche veniva scaricato di tutto! Quello che mi auguro é che la problematica rifiuti é un problema serissimo e gravissimo che chi ci governa dovrebbe affrontare per risolverlo il problema. A Partire da una seria raccolta differenziata, che il sottoscritto effettua in maniera maniacale, ma che, purtroppo non trova riscontro ed adeguata attenzione nella maggior parte dei miei concittadini. Quindi, per concludere, ancorché le Centrali elettriche al plasma non siano la soluzione definitiva, ma una differenziata precisa e puntuale, il recupero dell'umido per produrre compost, dovrebbe essere premiato e premiare quei cittadini che la effettuano con schede che ne accertino il conferimento. E' un mio modesto pensiero, non é sicuramente la soluzione definitiva, ma l'attuale gestione dei rifiuti non solo non é ideale ma é dannosa sia sul piano del danno alla salute che alle tasche dei cittadini che saranno ancor di più tassati se i rifiuti verranno spediti all'estero! Sempre auguri Sicilia! ,
Giovanni
25/01/2018 20:14
Non l'ho vogliono risolvere il problema.... Così ogni volta possono promettere e chiedere i voti..
luis, carini vilagrazia
26/01/2018 05:35
Come dice l'articolo perché non si fanno subito i TEOVALORIZZATORI o INCENERITORI come nei paesi del Nord???????
CINCINNATO
26/01/2018 05:57
Concordo pienamente in questa analisi. I rifiuti e l'acqua sono due esempi di "cattiva amministrazione" e di totale mancanza di progettualità di tale classe politica. cittadina e regionale. Anni fa , durante la " Primavera di Palermo" il sindaco Orlando decise di "turnate" l'erogazione dell'acqua. Si disse che era una misura estrema ma necessaria per risolvere definitivamente il problema. Dopo 20 anni la situazione e sempre la stessa. Stesso sindaco stessi problemi.. Lo stesso discorso andrebbe fatto per i rifiuti. Non si vogliono costruire i termovalorizzatori perchè "inquinano" però si preferisce trasportarli nei termovalorizzatori di tutta Italia e d'Europa, con un pesante aggravio di costi. Forse i nostri " amministratori" sono gli unici che rispettano l'ambiente mente i lombardi, i tedeschi, i danesi , gli austriaci ( che hanno da anni tali termovalorizzatori ) amano inquinare.. Siamo seri. D'altra parte , visto che li abbiamo eletti, si vede che meritiamo questi "amministratori".
antonio
26/01/2018 07:16
Tu quoque, Musumeci! Come tutti i precedenti politicuzzi si invocano i poteri speciali. L'ipocrisia da ambientalista a ogni costo rovinerà per sempre una regione retta da incapaci. Certamente negli altri paesi sono tutti stupidi se scelgono gli inceneritori, noi sì che siamo furbi e intelligenti. Paghiamo cifre enormi, ci teniamo le discariche, portiamo i rifiuti all'estero...E' una terra irredimibile.
Osservatore
26/01/2018 08:15
Ambientalisti e pseudo-tali le elezioni le hanno perse. A vincerle sono stati i cosiddetti 'partiti del fare'. A parole però...
Johnny
26/01/2018 08:17
Bisogna piano piano instillare nei cittadini un senso di responsabilità verso l’ambiente ed il valore fondamentale che ha la differenziazione dei rifiuti.I termovalorizzatori sono inquinanti non vanno avallati, ha ragione Musumeci.
Maria
18/02/2018 09:28
Basterebbe andare nella costa sud dekla Sicilia e vedere il degrado di certi comuni.vediLicata da sempre senza acqua e invasa dai rifiuti.terra dove il malaffare non vuole il cambiamento.