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Musumeci a Tgs: requisire i pozzi privati per tamponare l'emergenza idrica

PALERMO. Requisire i pozzi dei privati, anche quelli di proprietari vicini ad ambienti mafiosi, per tamponare la crisi idrica. E riattivare gli impianti di compostaggio realizzati e inspiegabilmente fermi per affrontare con un’arma in più l’emergenza rifiuti. Nello Musumeci ha illustrato le ultime mosse pianificate nel corso di Cronache siciliane, l’appronfondimento di Tgs.

«A Palermo l’emergenza riguarda l’acqua potabile - ha esordito Musumeci - mentre in tutta la Sicilia l’emergenza riguarda le risorse per irrigare. È il risultato di irresponsabilità politica ventennale».

Per evitare di arrivare al razionamento dell’acqua Musumeci ha invocato a Roma poteri speciali che permettano di derogare ai tempi lunghi degli iter amministrativi per realizzare alcuni appalti che permetteranno di aumentare le scorte per Palermo: «Bisogna attivare le sorgenti disponibili e non ancora canalizzate in rete: penso alla fonte di Scillato, capace di 1000 litri al secondo ma che oggi è limitata a 400 al secondo per via di una frana che ha danneggiato le condotte».

Ma la mossa prioritaria, in questa fase, è un’altra: «Stiamo avviando una ricognizione di tutti i pozzi privati - ha aggiunto Musumeci -. Sappiamo che ci sono anche pozzi di privati vicini ad ambienti mafiosi. Ho chiesto un elenco di tutti i pozzi all’Amap. Poi inizieremo a requisirli». Nel lungo periodo la soluzione è però legata alla realizzazione di impianti: «Servono i dissalatori - ha proseguito il presidente -, sono costosi ma anche l’unica reale alternativa per immettere nelle reti acqua a sufficienza».

Lunedì Musumeci incontrerà di nuovo il premier Gentiloni, in città per l’inaugurazione delle attività legate a Palermo Capitale della cultura. E in quell’incontro il presidente della Regione spera di avere risposte definitive sul tipo di deroghe e poteri speciali che lo Stato potrà concedergli per affrontare anche l’emergenza rifiuti, che passa «dalla realizzazione di impianti di compostaggio, aumento della raccolta differenziata, trasferimento all’estero dell’immondizia non smaltibile nell’Isola».

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