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Fava, forum al Giornale di Sicilia: "Io lontanissimo dal Pd di Renzi. L'Isola non sia ancora un bancomat"

PALERMO. La Sicilia che non deve continuare ad essere trattata come un bancomat, gli attacchi a Renzi e al Partito democratico "che hanno fatto la compagna elettorale solo per dire di non votarmi", il suo essere un politico che vuole rappresentare tutti e la stoccata a Cancelleri e ai grillini, che "non hanno i nomi di chi ha davvero il potere".

Claudio Fava, candidato della Sinistra alla presidenza della Regione con la sua lista "Cento passi", è stato il protagonista del Forum sulle elezioni del Giornale di Sicilia, e come suo stile non ha di certo risparmiato accuse, anche pesanti, e riflessioni su una campagna elettorale che sta ormai giungendo al termine. Fava è stato il quarto ospite dei Forum del quotidiano, dopo Nello Musumeci, Fabrizio Micari e Roberto La Rosa.

Si parte con il concetto di "impresentabili", che tanto ha accesso il dibattito elettorale: "In Sicilia su questo punto di vista abbiamo fatto tanti passi indietro, perchè qui da noi c'è la consapevolezza e sappiamo tutti di costa stiamo parlando. Abbiamo avuto un presidente ammazzato dalla mafia e uno che è stato arrestato per rapporti con Cosa Nostra. Non ci si può limitare alla fedina penale, quando poi la prefettura e le forze dell'ordine ti dicono che quella persona, anche se "immacolata", ha in realtà rapporti ben radicati con le organizzazione mafiose. Gli "impresentabili" sono persone che hanno come "idoli" dei mafiosi. E devo dire che in questa campagna elettorale non ci sono dei candidati che fanno dei nomi, i nomi di chi comanda e di chi ha davvero il potere".

E qui arriva il primo attacco a Cancelleri e al Movimento Cinque Stelle: "Non ha mai fatto nomi e cognomi di chi davvero gestisce l'economia mafiosa - ha detto Fava - Ha solo tuonato contro quelle persone di cui il passato e il presente sono alla luce del sole, tipo assessori o sindaci indagati o arrestati. In cinque anni non ha mai messo il dito nell'acqua, non si è mai sporcato. Non solo: nonostante una sentenza sulle primarie M5s, dove non tutto era stato trasparente, diciamo così, lui se n'è fregato ed è andato avanti. E ha mandato i suoi amici a fare un post dove mi invitavano a rinunciare alla candidature in nome di quello che rappresenta la mia famiglia. L'ho trovata una cosa volgare, è stato un cialtrone. Da lui mi sarei aspettato un comportamento diverso. E poi i grillini è come se in cinque anni avessero staccato la spina: dicono sempre le stesse cose, battono il tasto dei costi della politica, che devono essere ridotti, ma tutti i problemi non passano da lì".

Giudizi non proprio positivi anche su Micari: "Non lo conoscevo,  mi ha deluso. L'ho visto prima alla Leopolada, poi ad una convention con Musumeci. Lo trovo un personaggio tradizionale che vuole fare politica". E sul candidato di centrodestra: "Se vince, di fatto non governerà lui. Ha le mani ammanettate, finge di parlare il linguaggio delle persone oneste ma poi dipende da Cuffaro e Lombardo, hanno messo le persone che volevano loro. Non sa nemmeno chi ha in lista".

Sul suo programma Fava ha le idee chiare: "La Sicilia non deve più essere usata come un bancomat da persone che hanno interessi personali e per i loro amici. Abbiamo poco lavoro e una realtà sociale non positiva perchè sono stati creati meccanismi solo per creare consensi e non per creare lavori, o per assecondare i capricci di quello che si sentiva un principe e cacciava assessore a suo piacimento. Dobbiamo sostenere le piccole e medie imprese, pensare ad un sistema di tasse diverso, sgravi fiscali per i giovani imprenditori. Io sono un politico che ha sempre lavorato per rappresentare tutti.  Si deve mettere la gente di fronte a scelte scelte semplici. Io non mi candido per proporre un patto di governo come quelli di prima, ma per fare qualcosa che non ha nulla a che vedere col passato. Tutti vogliono semplicità e chiarezza".

Con il Partito Democratico è stato scontro per tutte la campagna elettorale, e pare che non debba di certo finire: "Mi sento lontanissimo da Renzi, con il suo provincialismo e con i suoi fedelissimi. Anche in questa campagna elettorale mi sarei aspettato più stile. E' sceso in Sicilia, ha parlato tre minuti e ha detto solo di non votare Fava. Non ha proposto qualcosa, ha solo proposto di togliere qualcosa a me".

Fava ha poi parlato anche col suo rapporto con Orlando ("personalmente sono buoni, come sindaco di Palermo lo promuovo, ma come costruttore di coalizioni non è stato coerente") e della "lite" con il fratello di Peppino Impastato per il nome della sua lista "Cento Passi" ("ci siamo chiariti 48 ore dopo per messaggi telefonici, è una cosa che non doveva essere assolutamente strumentalizzata").

Conclusione della gestione dei rifiuti in Sicilia: "A costo di non far felice chi ci guadagna, in questo modo, dobbiamo pensare ad una gestione dei rifiuti pubblica e non più privata. Le spese sono troppo alte e potremmo rinvestire quei soldi in altro modo. Ricordiamoci che la gestione dei rifiuti è uno dei più grandi affari di Cosa Nostra".

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