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Primo raid di Boko Haram in Ciad, almeno dieci morti

Secondo un analista alla Bbc, gli integralisti vogliono mostrare al mondo di essere in grado di colpire quando e dove vogliono

ROMA. Un raid mordi e fuggi, case e capanne date alle fiamme, civili trucidati. La tattica di guerriglia rimane sempre la stessa. La furia distruttiva dei Boko Haram non si arresta, ma avanza senza sosta e adesso ha toccato per la prima volta anche il Ciad. L'attacco odierno contro il villaggio di Ngouboua è un messaggio diretto che i miliziani hanno voluto recapitare alle autorità di N'Djamena, che vanno punite per la loro adesione alla forza internazionale panafricana anti-jihadista.

«Almeno una decina di civili sono stati uccisi dai fondamentalisti islamici, tra cui il capo del villaggio», hanno riferito testimoni, secondo il sito di informazione Koaci. Un bilancio che però al momento non è verificabile da fonti giornalistiche indipendenti. Gli estremisti, una trentina in tutto - ha scritto la Bbc online - hanno attraversato il Lago Ciad a bordo di quattro piroghe e poi hanno dato fuoco al villaggio sulle sponde del lago, compiendo un'ennesima barbarie, prima di essere respinti dall'esercito. Altro invece il bilancio reso noto dal colonnello Azem Bermandoa, secondo il quale gli spietati miliziani hanno ucciso un soldato e ne hanno feriti altri quattro.

Due invece i jihadisti morti e cinque quelli rimasti feriti, ha riferito il portavoce dell'esercito, aggiungendo che i terroristi in queste ore sono inseguiti dai soldati del Ciad. Dopo avere lanciato nelle scorse settimane numerosi raid - dalla Nigeria al Camerun fino al Niger - i miliziani che intendono creare un 'Califfatò in Africa centrale, si sono spinti questa volta più a nord e hanno preso di mira il villaggio Ngouboua che attualmente ospita circa 3.300 rifugiati provenienti dai Paesi confinanti. Solo ieri gli integralisti avevano fatto esplodere una bomba nell'affollato mercato di Biu, nel nord-est della Nigeria, causando un numero imprecisato di vittime. Dal 2009 la loro furia distruttiva - con raid contro chiese e moschee, rapimenti e uccisioni di civili e militari - ha provocato quasi 15 mila morti e più di un milione e mezzo di sfollati.

Secondo un analista alla Bbc, gli integralisti vogliono mostrare al mondo di essere in grado di colpire quando e dove vogliono, trasformando così quella che in principio era un'azione di guerriglia locale circoscritta alla Nigeria in una vera e propria guerra transnazionale. Un piano che trova riscontro nei folli proclami lanciati lunedì scorso proprio dallo stesso leader dell'organizzazione Abubakar Shekau, che dichiara di ispirarsi al «Califfo» dell'Isis, Abubakr al-Baghdadi. Con un messaggio postato sul web il capo dei jihadisti nigeriani ha infatti minacciato l'Unione Africana - che ha deciso di costituire una forza multinazionale di 8.750 uomini contro i terroristi nigeriani - e ha promesso che catturerà e ucciderà uno ad uno tutti i soldati africani.

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