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Regione, i renziani provano a salvare la Sgarlata

Telefonata tra il vicesegretario del Pd siciliano Spicola e Crocetta: «Se dovesse andare via si bloccheranno riforme importanti»

PALERMO. Di buon mattino, al telefono con Crocetta, la vice segretaria del Pd Mila Spicola ha provato a «salvare» l’assessore al Territorio Maria Rita Sgarlata dal licenziamento. Ma l’umore del presidente non sembra cambiato e per oggi è attesa una decisione sul futuro dell’esponente renziana in giunta.
La Sgarlata è finita nel ciclone per la costruzione di una piscina all’interno della sua villa sul mare di Siracusa. Un impianto che ha suscitato sospetti di abusivismo, finiti sul tavolo dell’assessore regionale ai Beni culturali. Giusi Furnari ha disposto una ispezione alla sovrintendenza di Siracusa, che ha autorizzato i lavori in appena 22 giorni, da cui sarebbe emerso che sono state violate norme sul divieto di costruire entro i 150 metri dalla battigia. Un caso che è già costato il posto alla sovrintendente Beatrice Basile e su cui indagano le Procure di Palermo e Siracusa.
La Sgarlata si è difesa sostenendo che la piscina è prefabbricata e che non sarebbe neppure necessaria l’autorizzazione, chiesta per scrupolo. Ma le parole dell’assessore hanno irritato ulteriormente il presidente, soprattutto perchè è stato ipotizzato un complotto a favore di una lobby politico-imprenditoriale che fa capo al deputato Pippo Gianni e che punterebbe a sbloccare appalti su cui c’era un parere negativo proprio della sovrintendente e dell’assessore. Da qui l’annuncio di Crocetta: «Si è rotta la fiducia. L’assessore si sta mettendo nelle condizioni di decadere da sola». Il presidente ha fatto ampiamente capire che oggi potrebbe sostituire l’assessore.


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