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Nel Pdl pressing su Cascio

Alfano e Schifani impegnati a convincere il presidente dell’Ars ad accettare la sfida per Palazzo delle Aquile. Una risposta definitive è attesa in queste ore. E nei berlusconiani siciliani si diffonde il timore che l’Udc possa strappare pezzi di partito

PALERMO. Casini prova ad allargare l’alleanza che sosterrà Massimo Costa, Fli ed Mpa si oppongono mentre nel Pdl Alfano e Schifani vanno in pressing per convincere il presidente dell’Ars Francesco Cascio ad accettare la sfida per Palazzo delle Aquile.
Il day after della mossa del terzo polo - la scelta di puntare sul trentaquattrenne presidente del Coni - agita le segreterie da Roma a Palermo.
Letta sulle agenzie, giovedì, la notizia della candidatura di Costa (storico delfino di Cascio) il coordinatore nazionale del Pdl, Angelino Alfano, non ha nascosto la sua irritazione. Alfano ha chiamato Cascio: il presidente dell’Ars avrebbe escluso un suo ruolo nella scelta di Costa. Ma nel partito non tutti credono a questa versione.
Cascio ha trascorso gli ultimi giorni a Londra e ieri, appena rientrato in Italia, ha avuto un confronto con Alfano e Schifani. Gli è stato chiesto di scendere in campo. E una risposta - ha riferito Alfano ai fedelissimi - sarebbe attesa per oggi.
Fallita l’alleanza a cui gli uomini di Alfano avevano lavorato per lanciare Roberto Lagalla, nel Pdl si diffonde il timore che l’Udc possa strappare pezzi di partito: gli stessi ambienti in cui Costa ha maturato le prime esperienze in politica sotto l’ala protettiva di Cascio. Non è un caso che Pier Ferdinando Casini ieri da Cefalù abbia tratteggiato per il suo partito confini più ampi di quelli attuali: «Costa è un candidato civico e mi auguro che nella società palermitana maturi questa consapevolezza. A me sembra una rivoluzione enorme. Non serve nelle amministrazioni delle città riproporre gli schemi nazionali. Siamo nella terra di Sturzo, lasciamo alla società civile la possibilità di esprimersi».
Ma è una posizione che irrita l’Mpa. Francesco Musotto, uomo forte dell’Mpa a Palermo, lo dice chiaramente: «Chi oggi invita il Pdl al sostegno a Costa, invoca fantasmi che aleggiano in una città distrutta dal malgoverno». Ma Lino Leanza ammette che «in quadro regionale l’Mpa non può non stare con l’Udc». Il finiano Nino Lo Presti interpreta diversamente la mossa di Casini: «Pier Ferdinando non ha proposto di allargare l’alleanza ad altri partiti ma di allargarci all’elettorato di altri partiti. Ci rivolgiamo agli elettori del Pdl non alla classe dirigente del Pdl». E, senza giri di parole, Lo Presti aggiunge: «Mi auguro che Cascio sposi questo progetto. In fondo il Pdl ha pure provato a sfiduciarlo all’Ars».
Distinguo che Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del Pdl, prova a gestire a proprio favore: «Casini dice cose diverse da Lombardo e Fli. È vero che questa candidatura di Costa ci ha colto di sorpresa ma è pur vero che fra chi l’ha proposta non c’è grande intesa». In attesa della svolta a cui si lavora a Roma, Castiglione lascia al Pdl tutte le porte aperte: «Costa è un bravo ragazzo anche se oggi non c’è una ipotesi di sostenerlo. Cascio ci ha detto che lui non ne sapeva niente e io credo alla sua buona fede. Ma il Pdl non si è mai innamorato dell’idea di avere un proprio candidato e l’idea del patto civico è anche nostra». Castiglione prevede una posizione più chiara al congresso del 18, che dovrebbe eleggere segretario provinciale unico Francesco Scoma e segretario cittadino Gianpiero Cannella. In questo quadro Scoma alle prossime elezioni si proietterebbe su Roma, non ritentando l’elezione all’Ars: una scelta che fa venir meno anche questa candidatura a sindaco.

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