GENOVA. Chissà come se la immaginava la prima vittoria al Giro d'Italia, Elia Viviani. A braccia alzate?
Al culmine di una rimonta? Con il cuore in gola? «Di certo allo sprint - ammette, sorridendo, il pistard del team britannico Sky - dopo averla inseguita a lungo. La voglio dedicare a Franco Farronato, il mio meccanico, che se n'è andato qualche settimana fa. È lui che mi ha insegnato tutti i segreti del mestiere e a prendermi cura della bici».
Già alla Tirreno-Adriatico, Viviani era pronto a dedicargli un trionfo. «Una caduta ha rovinato i miei buoni propositi, purtroppo - confessa -. Adesso che ce l'ho fatta posso dire che è il regalo migliore per Franco. Lui mi
spingeva a dare sempre il massimo. Mi manca e mi mancherà». Viviani rimasto deluso dalla cronosquadre, si è preso una bella soddisfazione. «non è andata benissimo per noi del Team Sky, oggi ho approfittato del lavoro della squadra, che punta a tener su in classifica Porte. Siamo stati bravi a fare il nostro lavoro e nella volata in via XX Settembre mi son dovuto arrangiare, prendendo la ruota di Hofland e saltandolo negli ultimi metri. Tutti sanno da quanto inseguivo questa vittoria, fin dai tempi della Liquigas e della Cannondale. Questo successo mi ripaga dei sacrifici».
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