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Natale in famiglia, l'infettivologo Cascio: "Prudenza soprattutto con gli anziani, anche se vaccinati"

Il Governo non ha imposto limitazioni sulle feste di Natale in famiglia per limitare i contagi da Covid 19. Non c'è un numero massimo di ospiti previsto, come avvenuto lo scorso anno, né raccomandazioni particolari su mascherine o tamponi preventivi da effettuare obbligatoriamente. Di certo si fa affidamento sul buon senso.

Secondo Antonio Cascio, infettivologo e ordinario alla facoltà di Medicina dell'Università di Palermo, la parola d'ordine è "prudenza": "Ne serve molta, purtroppo la variante Omicron si va sempre più diffondendo nel nostro Paese e diventerà la prevalente. Tra l'altro i dati non sono certi e la sua gravità potrebbe essere pari a quella della Delta".

Cascio raccomanda l'uso della mascherina in luoghi affollati, attenzione soprattutto ai parenti fragili e anziani, anche se vaccinati.

Niente limitazioni, dunque, anche se in alcune zone d'Italia, come a Palau, in Sardegna, per il pranzo di Natale e il cenone di San Silvestro in famiglia servirà il green pass. Lo impone un'ordinanza del sindaco che rimarrà in vigore fino al 10 gennaio. Il documento fissa una serie di regole per evitare che le festività natalizie inneschino focolai di Covid 19: la chiusura del parco giochi comunale o l'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Ma l'ordinanza contiene anche una novità: "il divieto di organizzare o partecipare a feste private, pranzi o cene all'aperto o al chiuso, oltre i componenti del nucleo familiare e parenti muniti di certificazione verde".

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