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Schifani all'Ars, dalla lotta alla mafia alle scuse a una mamma: «Da migliorare la sanità pubblica»

Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, è intervenuto oggi all'Ars per le dichiarazioni programmatiche, facendo subito una premessa sulla piaga che da sempre incombe sulla nostra regione: «La mafia non è di destra o di sinistra - ha detto - persegue i propri interessi tentando di infiltrarsi nelle pubbliche amministrazioni per condizionarne a proprio uso i procedimenti che regolano la spesa ed i canali di finanziamento». Schifani, ha poi trattato tutti i temi in agenda, concentrando particolare attenzione alla sanità, alle opere pubbliche, alle infrastrutture e ai trasporti, compreso il ponte sullo stretto di Messina (qui un articolo dettagliato), e alla legge di bilancio.

«Particolare attenzione - ha precisato il governatore - sarà data al triste tema della corruzione all'interno dell'amministrazione regionale. A riguardo ho recentemente invitato i capi dipartimento a fare opportune e periodiche procedure di rotazione del personale, per evitare pericolose forme di incrostazione. Un atto di impulso che non vuole colpevolizzare i funzionari. Non vi è dubbio - ha spiegato - che il pericolo ci sia, lo abbiamo vissuto. Dipendenti che tendono a delinquere per loro natura e non per il ruolo che svolgono. Io sono un garantista ma mi rendo conto che certe vicende vanno affrontate alla base».

Il presidente della Regione si è mostrato particolarmente commosso quando si è scusato con una mamma siciliana: «Consentitemi una piccola digressione - ha detto Schifani -. Ieri sulla stampa ho letto un articolo che toccava una nostra corregionale, Gina Maniscalco. A questa donna a nome del Governo, del Parlamento, io mi sento di dover chiedere scusa. Una mamma di una bambina malata di tumore che aveva chiesto un'indagine strumentale in una struttura ospedaliera palermitana che si è vista rispondere, ma non per responsabilità di quella struttura, che l'indagine avrebbe potuto essere realizzata sei mesi dopo. Ha dovuto ricorrere al privato, pagando. Io chiedo scusa. Me ne assumo, anche mi sono insediato da poco, questa responsabilità, e sono certo che questo Governo, con l'assessore Volo, e con tutti voi, lavoreremo affinché questi fatti non accadano più, in una democrazia civile e degna di rispetto».

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