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Forza Italia, Miccichè: "Per noi il candidato a sindaco di Palermo resta Cascio"

Anche se ancora non c'è l'ufficialità, per il presidente dell'Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché non ci sono dubbi: il candidato di Forza Italia alle amministrative di Palermo è Francesco Cascio. "Continuiamo a lavorare tranquillamente - ha detto in questo video Miccichè -. Per noi il nome di Francesco Cascio resta il nome scelto dal partito. Non esistono alternative. Poi il tavolo potrà decidere se ufficializzare con qualcun altro ma, per quel che ci riguarda, aldilà di Cascio non si andrà".

Sulla frattura all'interno di Forza Italia ha tagliato corto: "Non esiste una corrente Ronzulli o una corrente Miccichè. Noi essendo un partito dittatoriale a base anarchica ed essendo un partito in cui c'è Berlusconi è chiaro che non possono esserci correnti di nessun tipo. Da parte di qualcuno più giovane c'è questa immaginazione di dover essere, prima o poi, lui a comandare", ha aggiunto a margine della presentazione della mostra "For Freedom" di Steve McCurry.

LA MOSTRA A PALAZZO DEI NORMANNI

"For Freedom" è una mostra sulla condizione sociale delle donne in Afghanistan. Unisce arte e denuncia sociale e aprirà i battenti martedì 29 marzo a Palazzo dei Normanni grazie alla collaborazione tra la Fondazione Federico II e Steve McCurry, il più celebre fotografo al mondo di reportage antropologico che da quarant’anni racconta l’Afghanistan. Protagonista della mostra è l'oltraggio morale all'umanità, la violazione dei diritti fondamentali, attraverso una narrazione fotografica densa di pathos ambientale e umano.

L'esplorazione che McCurry offre nelle sue opere fotografiche sottende una complessa osservazione del mondo, una costante capacità di mettere a confronto Occidente e Oriente, di divulgare e denunciare gli atti frutto della crudeltà e dell'egoismo umani, oltreché la coesistenza tra mondi liberi da un lato e sofferenze inenarrabili imposte a moltitudini indifese dall'altro.

"Questa mostra pone l'accento sulle conseguenze visibili della guerra - spiega il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso -. Ed è la testimonianza forte di una fondazione che già 4 anni fa ha iniziato con questo impegno attraverso una serie di eventi. Davanti alle immagini e alle notizie drammatiche di questi mesi abbiamo colto il senso autentico della sua incredulità e abbiamo voluto offrire una mostra che desse voce alle donne dell'Afghanistan diventate nuovamente invisibili e senza identità".

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