Fumata nera per il Quirinale: il centrodestra presenta una rosa di tre nomi, il centrosinistra no
20.16: Va a vuoto anche il secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica. Il presidente Roberto Fico dà quindi lettura dello spoglio: 976 i votanti, nessun astenuto, 125 i voti dispersi, 527 le schede bianche e 38 le nulle. I più votati, entrambi con 39 preferenze, Sergio Mattarella e Paolo Maddalena, candidato di Alternativa, componente del gruppo Misto. 20.08: Concluso lo spoglio, seconda votazione conclusa con un nulla di fatto. 19.46: Si è concluso nell’Aula di Montecitorio lo spoglio delle schede della seconda votazione per il Presidente della Repubblica. Lo spoglio è durato un’ora. E’ ora un corso il conteggio dei voti. 19.44: «Finiamola con i tatticismi e troviamo una soluzione su un nome condiviso super partes e senza forzature. Come ha detto Roberto Speranza, non abbiamo voluto la guerra delle due rose». Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, al termine dell’incontro congiunto fra Pd, M5s e Leu. 19.25: «Non contrapponiamo una nostra rosa dei nomi» di candidati al Quirinale. È quanto scritto in un comunicato congiunto al termine della riunione Pd, M5S e Leu, alla Camera. 19.10: Il quorum non è stato raggiunto. 18.58: Mentre è ancora in corso lo spoglio del secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, tra i voti spunta anche una preferenza data allo statista della Dc Aldo Moro. 18.56: Nello spoglio della prima votazione per il presidente della Repubblica un voto va a Francesco Verderami ed uno a Fulvio Abbate e Massimo Giletti, giornalisti. Un voto anche per Alberto Angela, Claudio Baglioni. 18.52: Accanto alle numerose schede bianche, sono stati votati e letti durante lo spoglio da Roberto Fico anche i nomi di Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, Giancarlo Giorgetti, il premier Mario Draghi, Francesco Rutelli, Guido Bertolaso, Ugo Mattei, Umberto Bossi. All’avvio dello spoglio sono tre i voti per Sergio Mattarella. 18.46: Tre voti a Mattarella, uno per D'Alema 18.31: Si è conclusa nell’Aula di Montecitorio la seconda votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico. 18.20: Finita nell’Aula di Montecitorio la chiama dei deputati per l’elezione del presidente della Repubblica. Parte ora la chiama dei delegati della regioni. 18.19: «Con Draghi non parlo di poltrone e ministeri, ma di vita reale. Se tutti vanno avanti con lo stesso spirito, si sceglie un nome e poi si torna a occuparsi di tutto il resto». L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini all’uscita da Montecitorio. Poi ha confermato di aver sentito oggi il premier. 18.09: È terminata la prima chiama dei deputati per l’elezione del presidente della Repubblica. E’ ora in corso la seconda chiama. 18.00: «Più proficuo procedere attraverso il dialogo piuttosto che con le conferenze stampa, dove si fanno terni, quaterni e cinquine. Non discuto i nomi, ma va preso atto che in questo parlamento nessuno ha la maggioranza. Quindi metodi che forzano sono sbagliati. Con le forzature la maggioranza che sostiene Draghi rischia di rompersi. Attenzione. Anche noi abbiamo nomi da poter proporre, ma non è un metodo che farà passi avanti». Così Stefano Fassina deputato di LeU. 17.49: «Il centrodestra crea il caos. Prima di proporre dei nomi bisogna verificare di avere i numeri in Parlamento». Lo afferma il senatore del M5S Danilo Toninelli, in merito all’elezione del nuovo presidente della Repubblica 17.39: «Abbiamo affidato al timoniere una nave che è ancora in difficoltà ma non ci sono le condizioni per cambiare e il timoniere non può lasciare». Lo afferma il presidente del M5s, Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda sulla candidatura di Mario Draghi per il Colle. 17.26: Letta (Pd): «I nomi proposti dal centrodestra sono di qualità » 16.53: «Vogliamo chiudere in fretta. Non diciamo no pregiudizialmente a nessuno e speriamo che anche gli altri si confrontino nel merito. Non sono candidati di bandiera, sono personalità di altissimo profilo». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini. 16.51: «I tre nomi di oggi dimostrano che questa area politica nulla ha da temere in tema di autorevolezza. Sono 3 profili di assoluto livello: Pera è filosofo, accademico, scrittore, è stato presidente del Senato esattamente come sono stati De Nicola, Gronchi, Cossiga, Scalfaro e Napolitano. Mi pare che abbia il curriculum. Moratti: dirigente aziendale, politico, presidente Rai ed è stata ministro come Einaudi, Segni, Saragat, Ciampi e Napolitano e ministro dell’Istruzione come Mattarella. Mi pare abbia il curriculum ed è una donna, in più. E Nordio è una proposta fatta per allagare ancora di più il campo e senza un pregresso politico». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nella conferenza stampa del centrodestra alla Camera. 16.38: Il centrodestra annuncia la sua rosa dei nomi: Moratti, Nordio e Pera. «Non siamo qui ad imporre niente a nessuno. Negli ultimi 30 anni la sinistra è stata protagonista della scelta, penso che ora sia diritto dell’area liberale moderata che è maggioranza del paese di avanzare delle proposte». Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini. 16.21: «Ieri è stato gratificante ascoltare la votazione, abbiamo bucato il neoliberismo e battuto il pensiero unico che ha offuscato molte menti. Non so, se oggi voteranno di nuovo per me, non ho chiesto voti ma mi fa piacere se emerge l’idea di attingere alla nostra Costituzione». A parlare, ospite di Rai Radio1, a Un Giorno da Pecora, è l’ex magistrato Paolo Maddalena, ieri il più votato alla prima votazione per la presidenza della Repubblica. Lei esclude categoricamente di riuscire a diventare il prossimo inquilino del Colle? «Bisognerebbe fare i conti con le mie possibilità e le mie scelte». Lei non vede di buon occhio la possibilità che Draghi vada al Colle: «Che vada via Draghi è un obiettivo che perseguirei comunque come cittadino...» 16.18: Una rosa di nomi per il Quirinale? «Alle 17 ci vediamo e decidiamo la strategia». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, interpellato dai cronisti alla Camera. 16.13: Si è conclusa nell’Aula della Camera la votazione dei senatori per l’elezione del presidente della Repubblica. Ora votano i deputati. 16.11: «Le cinquine del centrodestra? Vanno bene a tombola. Chi ha il candidato lo tiri fuori, il centrodestra ha il diritto di avanzare la candidatura. Questo non è uno show». Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi. 16.09: Si è conclusa la prima chiama dei senatori. Si procede ora con la seconda chiama per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. È cominciata alle 15 in punto la seconda votazione per l'elezione del presidente della Repubblica dopo la fumata nera di ieri. Anche in questa seconda votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dell'assemblea. Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. I partiti restano sulla scheda bianca. Scontato lo scrutinio a vuoto, il centrodestra si prepara a presentare la sua rosa di nomi. Una terna (Casellati, Pera, Nordio) che arriverà alla fine del vertice in corso tra i leader della coalizione. «Ho sentito che Frattini non va bene perché sarebbe filorusso. Follie», dice Salvini, confermando che per la Lega «Draghi è a Palazzo Chigi e lavora bene lì». Il vertice del centrosinistra slitta al pomeriggio: i leader di M5s, Pd e Leu faranno il punto sui nomi dei possibili candidati dopo l’esito della riunione del centrodestra. «Il mio ruolo è proteggere Mario Draghi ed è assolutamente importante averlo nelle istituzioni del Paese», ha dichiarato Enrico Letta, leader del Pd, in un’intervista alla Cnbc. Alle 12 il vicepresidente Andrea Mandell ha comunicato al Parlamento riunito in seduta comune la morte del parlamentare siciliano Borrometi avvenuta nei giorni scorsi. Inoltre ha proclamato Rossella Sessa deputato in sostituzione di Vincenzo Fasano, il parlamentare di Fi scomparso anche lui nei giorni scorsi. Sessa potrà partecipare, dalle 15, alla votazione per eleggere il presidente della Repubblica.