Mario Draghi presenta alla Camera il piano italiano per il Next generation e il Recovery plan con cui l’Italia si candida a ricevere i fondi necessari a ripartire dopo la pandemia. Il premier ha illustrato i progetti di riforma e le richieste di finanziamento elaborate dal consiglio dei ministri sabato notte che verranno presentate a Bruxelles venerdì 30 aprile.
Il passaggio alle Camere, che si concluderà con la presenza di Draghi domani alle 15 al Senato, viene giudicato comunque tardivo da FdI. Ma il presidente del Consiglio spiegherà ad entrambe le Camere che il governo vuole "consegnare alle nuove generazioni un paese più moderno" e che questo è possibile grazie ai fondi europei e alle riforme che vanno messe in campo per dare solidità alla ripresa economica.
"Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria territori, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato. Nell’insieme dei programmi c'è il destino del Paese, la sua credibilità", ha detto il presidente del Consiglio.
"L'opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, citando le parole di Alcide De Gasperi. "Nel presentare questo documento, al quale è strettamente legato il nostro futuro, vorrei riprendere, specie all’indomani della celebrazione del 25 aprile, una testimonianza di uno dei padri della nostra Repubblica - ha detto Draghi - scriveva Alcide De Gasperi nel 1943: 'Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L'opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune'. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’Italia di domani", ha detto Draghi.
Il piano, che capta i prestiti Ue, sarà "articolato in progetti di investimento e riforme. L'accento sulle riforme è fondamentale. Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne".
"Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del Pnrr, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo. Il Pnrr e il Piano complementare sono stati disegnati in modo integrato: anche i progetti del secondo avranno gli stessi strumenti attuativi".
"Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l'altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell'attuazione del Piano". Per quanto riguarda "l'attuazione delle iniziative e delle riforme, nonché la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei Ministeri e delle autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione".
"Il piano ha effetti significativi sulle principali variabili economiche. Nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell'attuazione del Piano - aggiunge -. Ne beneficia anche l'occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026. Queste stime ipotizzano un'elevata efficienza degli investimenti pubblici effettuati, ma non quantificano l'ulteriore impulso che potrà derivare dalle riforme previste dal Piano e per quanto riguarda l'occupazione femminile e giovanile non tiene conto della clausola di condizionalità trasversale a tutto il Piano".
"La prima Missione" del Pnrr, osserva il presidente del Consiglio, "riguarda i temi della Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura. Nel complesso, le risorse destinate a questa Missione sono quasi 50 miliardi, di cui 41 finanziate con il Dispositivo Europeo e 8,5 con il Piano complementare nazionale, pari al 27% delle risorse totali del Piano. L'obiettivo principale è promuovere e sostenere la trasformazione digitale e l'innovazione del sistema produttivo del Paese". "Vogliamo insomma accelerare l'adozione della tecnologia - nel pubblico, nel privato e nelle famiglie - per dare alla fine del quinquennio 2021-26 eque opportunità a tutti. In particolare a giovani, donne e a chi vive in territori meno connessi".
"Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi "sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche". "È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell'ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro", dichiara Draghi. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma React-Ue che vengono spese negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 miliardi.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede riforme e investimenti per risolvere tre nodi strutturali del nostro Paese: "Le disparità regionali tra il Mezzogiorno e il Centro Nord, le diseguaglianze di genere e i divari generazionali", prosegue il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le comunicazioni in aula alla Camera in vista della trasmissione alla Commissione europea del Pnrr. "Il Piano - osserva - è articolato in progetti di investimento e riforme. L'accento sulle riforme è fondamentale".
"Per il Superbonus al 110 per cento sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c'è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. E' un provvedimento importante per il settore delle costruzioni e per l'ambiente. Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel ddl di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici".
"Se si tiene conto solo di Rrf e del Fondo Complementare, la quota dei progetti 'verdi' è pari al 40 per cento del totale. Quella dei progetti digitali il 27 per cento, come indicato dalle regole che abbiamo deciso in Europa. Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40 per cento. C'è una forte attenzione all'inclusione di genere e al sostegno per i giovani", spiega.
2 Commenti
Thore
26/04/2021 20:43
Bene Draghi. Con lui sono fiducioso che il pnrr vada a buon fine.
Obermann
27/04/2021 08:47
Bisogna dire che l' abbiamo scampata bella, che ci è andata di lusso. E di questo, che egli ci piaccia o no, io nel gruppo del no, dobbiamo dar merito a Renzi. Senza il suo deciso intervento, senza la sua energica azione, senza la sua apparentemente suicida manovra, oggi saremmo in un mare di guai. Il paese avrebbe dato da spendere una montagna di soldi, come mai nella nostra storia, dal 1861 fino ad oggi, nelle mani di una persona che ne avrebbe sicuramente fatto scempio,essendo la stessa priva di ogni preparazione economica, anche dei c.d. fondamentali, non avendo nessuna conoscenza della macchina pubblica ed eraved è ancora convinta che tutti i problemi, anche i più drammatici si possono risolvere con le chiacchiere, con i temini di contenuto edificante. E che l' allocazione dei numeri considera esercizio da affidare al caso e a giochi di prestidigitazione. Per rendersene conto basta dare un' occhiata all' esordio che aveva dato al " suo "Recovery il premierconteenne : " Costruire l' unione europea delle prossime generazioni è il compito storico a cui siamo chiamati per essere protagonisti ". Ed ecco, invece, cosa, dopo aver buttato nella spazzatura la melassa, la piaggeria, l' insulsaggione, il vuoto pneumatico di chi lo ha preceduto, scrive Mario Draghi, l' uomo concreto, l'uomo del fare, l' uomo che ama l' asciutezza e la concretezza e che rifugge dalle pecorellerie e dagli sciocchi svolazzi linguistici : " Tra il 1999 e il 2019 il PIL in Italia è cresciuto in totale del 7,9%. Nello stesso periodo in Germania, in Francia e in Spagna l' aumento è stato del 30,2%, del 32,4% e del 34,6% . Negli ultimi vent'anni, dal 1999 al 2019, il PIL per ora lavorata è cresciuto del 4,2% mentre in Francia e in Germania è aumentato del 21%". Egli ha subito preso il toro per le corna e nero su bianco, senza fronzoli, ha rappresentato la situazione drammatica nella quale versa l' Italia. Non ha colto l' occasione per fare il pavone o per indulgere a insopportabili esibizioni di vanità, un triste spettacolo al quale, con grande sofferenza,ci ha costretti ad assistere per lunghissimi 33 mesi Giuseppi, " l' avvocato del popolo" .
Thore
27/04/2021 11:13
Obermann, top!