Da questa mattina sono quindici i comuni siciliani in zona rossa. E dalla mezzanotte saranno sedici. Alla mappa dei territori in cui vige il massimo livello di allerta per limitare il diffondersi dei contagi da Coronavirus, si aggiungono oggi, e fino al 6 aprile: Ribera, Serradifalco, Trabia e Santa Maria di Licodia. Da domani ci sarà anche Acate, come deciso ieri da un'ordinanza regionale, lo stesso provvedimento che prevede pure la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in 22 comuni.
Gli altri comuni, dove le restrizioni andranno avanti fino al 30 marzo, sono: Altavilla Milicia, Montedoro, Portopalo di Capo Passero, Raffadali e San Mauro Castelverde (che salvo rinnovi resteranno in rosso fino a venerdì), Caltanissetta, Caltavuturo, Scicli, Palma di Montechiaro, Regalbuto e Sciacca
"Stanno crescendo i comuni in zona rossa in Sicilia - commenta il presidente della Regione, Nello Musumeci - e non si può dire se ce ne saranno altri nelle prossime ore. Noi non lavoriamo con gli scenari ma con i dati che ci vengono dati dalle autorità sanitari. Il sistema di chiudere piccole aree e comuni è comunque preferibile alla zona rossa estesa a tutta l'Isola, come siamo stati costretti a fare alcune settimane fa, provvedimento grazie al quale abbiamo evitato la catastrofe".
Musumeci ha parlato anche della campagna di vaccinazione in corso: "Se continuiamo come stiamo operando adesso - dice - presto, già in estate la pandemia potrebbe essere soltanto un ricordo. Attualmente siamo fra le terza e la quarta regione per numero di vaccini: ieri abbiamo superato la soglia dei 240 mila vaccinati".
Ma al di là dell'aspetto sanitario, c'è anche quello economico: "Adesso speriamo che i contributi da Roma arrivino presto per commercianti e imprenditori. La Regione ha dato piccoli risarcimenti ma dal Governo nazionale ci aspettiamo un intervento più corposo".
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