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Cassa integrazione e ritardi, Musumeci: "Mi scuso, la prossima settimana 40mila pratiche chiuse"

"Chiedo scusa a tutti i lavoratori che aspettano ancora la cassa integrazione. Mi assumo la responsabilità dei ritardi". Sono le parole del presidente della Regione Nello Musumeci pronunciate nel corso della conferenza stampa in web conference.

Dopo i ritardi, la bufera e lo stop al bonus ai dipendenti regionali per le pratiche sulla cassa integrazione, il governatore e l'assessore al Lavoro, Antonio Scavone, intervengono per spiegare cosa è successo.

"Abbiamo ricevuto centinaia di lettere dai lavoratori - spiega Musumeci -, anche da parte dei figli che hanno evidenziato lo stato di difficoltà delle famiglie. Mi assumo la responsabilità politica di quel che è successo. Verificheremo se c'è responsabilità dolosa in questi ritardi". I tempi? "Ragionevolmente la prossima settimana potremmo concludere tutte le pratiche".

Nel frattempo il direttore del dipartimento Lavoro Giovanni Vindigni ha rassegnato le dimissioni. Musumeci: "Le abbiamo accettate. Ha fatto il direttore solo per qualche settimana, è una persona perbene ma si è trovato in quel posto nel momento sbagliato. Con responsabilità ha lasciato, anche se la colpa è solo mia".

E aggiunge: "Vi assicuro che stiamo recuperando e nel più breve tempo daremo serenità alle famiglie. Accade solo in Sicilia? No, è il sistema che non funziona in gran parte delle regioni. Sono 27.400 le pratiche espletate in questi 10 giorni su un totale di circa 40mila. In teoria siamo oltre il 50%, in pratica no perchè sono necessari altri due passaggi e l'Inps ha bisogno di altro tempo per le verifiche: è stata adottata una piattaforma sbagliata".

Sulla polemica dei 10 euro a pratica? "Un fuoco di paglia - dice Musumeci - peraltro riguardava solo alcune città. L'accordo è stato sconfessato dagli stessi sindacati e non ho voluto mettere benzina sul fuoco".

Musumeci interviene anche sui 100 milioni da erogare per l'assistenza alle famiglie in difficoltà ma che, come raccontato ieri dal Giornale di Sicilia, sono ancora bloccati. Dei fondi stanziati solo 30 erano immediatamente spendibili, per gli altri 70 la Regione deve ancora completare la procedura di svincolo dai vecchi piani di spesa visto che si tratta di fondi europei.

"Trecentoventi Comuni su 390 in Sicilia hanno firmato la convenzione e 297 hanno ricevuto le risorse - dice Musumeci -. Nel frattempo è intervenuto anche lo Stato, ma non appena i fondi erogati da Roma finiranno, ci saranno quelli regionali disponibili".

Dopo 40 giorni dall'annuncio della Regione, però, è tutto fermo. Palermo, Trapani ed Enna, per esempio, hanno preferito rinunciare ai fondi per via delle contorte procedure burocratiche.  Ma la beffa è che anche le amministrazioni che hanno ricevuto la loro quota non hanno ancora erogato soldi ai cittadini. "Ci sono regole che di fatto ci impediscono di utilizzare questi soldi", ha ammesso il vice presidente dell'Anci, Paolo Amenta.

 

 

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