Domenica 17 Novembre 2024

Musica, Bersani dal palco: giù i telefoni, guardiamoci

I sentimenti più privati, ma anche la vigliaccheria sui social network, la tv del dolore che chiede l'autografo agli assassini, l'amarezza per lo "Stivale ridotto ad una pantofola": Samuele Bersani a Roma scalda e coinvolge l'Auditorium della Conciliazione, accompagnato dalla sua band, su una scenografia elegante ed essenziale con un cielo stellato sullo sfondo. A pochi minuti dall'inizio del concerto, aperto sulle note di "Complimenti", l'artista si carica il leggio sulla spalla e lo piazza in un corridoio della platea, per cantare in mezzo alla gente l'ispiratissima "En e Xanax", scritta esattamente un anno fa e contenuta nell'ultimo album "Nuvola numero nove". Un gesto che si ripete più volte, tra gli applausi del pubblico, i flash e le lucette rosse degli smartphone che riprendono e registrano la scena. «Mi piace di più quando ci guardiamo negli occhi - è il rimprovero amorevole di Bersani ai suoi fan - senza telefonini che filtrano le emozioni. Mi piace chi le vive senza bisogno di rivedere la scena da casa». Poi una riflessione: «Siamo diventati dei grandissimi cinici. Aspettiamo che qualcosa di brutto capiti a qualcun altro non più per cambiare canale ma per guardare e giudicare, anche sui social network, non siamo più abituati all'incontro». E poi un pensiero alle radio, alcune delle quali - dice - «passano sempre e solo "Spaccacuore" come se negli ultimi vent'anni non avessi scritto altro. A volte - confessa - questa canzone non la reggo». Un tuffo nel passato con "Il mostro", scritta a soli 19 anni e riproposta pianoforte e voce da solo, senza la band. Su "Giudizi universali", Samuele rivela che il suo staff sta registrando il concerto per un album live di prossima uscita. Invita allora simpaticamente il pubblico a non sbagliare le parole: «Il testo è "Potrei, ma no voglio, fidarmi di te" e non "vorrei, ma non posso"...». Per un cantautore attento e raffinato come Bersani, le parole hanno un grande peso. Per questo recita, prima di cantarlo, il testo della nuova "Reazione umana". Dopo circa due ore di concerto, con pezzi in scaletta come "Replay", "Un pallone", "Freak" e "Coccodrilli", è il momento dei bis con "Chiedimi se sono felice" e "Il re muore". Il pubblico invoca a gran voce una delle nuove canzoni, "Desiree". Bersani non sa dire di no, la band si presta ad improvvisare, parte, poi si interrompe, ricomincia. Gran finale su "Chicco e spillo", canzone-polaroid tra le più fortunate di Bersani.

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