ROMA. Il Daily Mail mostra oggi nella sua edizione online quello che, secondo le fonti del quotidiano britannico, sarebbe il primo video in cui appare a volto scoperto il boia dello Stato islamico Jihadi John. E in un audio estrapolato dal materiale ottenuto dal Daily Mail, il terrorista identificato come il ventisettenne londinese Mohammed Emwazi affermerebbe: «Continuerò a tagliare teste».Secondo il quotidiano britannico, il video sarebbe stato fatto con un cellulare circa due mesi fa vicino a Deir el-Zor (ndr: anche 'Deir Ezzor', 'Dayr al-Zawr'), nell'est della Siria.
Il filmato sarebbe stato segretamente ottenuto dai combattenti dell'Esercito siriano libero (Esl), che l'avrebbero poi inviato a un loro affiliato nella capitale bulgara Sofia noto come Abu Rashid, originario di Aleppo. Quest'ultimo, che afferma di aver ricevuto il video sul suo cellulare tramite l'applicazione di messaggistica istantanea Viber, avrebbe a sua volta girato una copia del filmato all'antiterrorismo bulgaro. Il video completo durerebbe un minuto e 17 secondi; il Daily Mail è venuto in possesso di soli otto secondi d'immagini e audio, e di un presunto estratto solo audio.
Nel video mostrato dal quotidiano britannico si vede un camion su cui è montato un lanciagranate e vicino in piedi un uomo con berretto e cappuccio, che guarda per un attimo in camera. Un altro attivista dell'Esl a Istanbul, che avrebbe visionato il filmato completo, afferma che l'uomo del video in seguito dica: «Io sono Mohammed Emwazi. Presto tornerò in Gran Bretagna con il Califfo (il leader dell'Isis, ndr)». Sempre secondo la stessa fonte, il presunto Jihadi John «ha detto poi qualcos'altro sul tagliare altre teste; 'uccideremo i kuffar' (ndr: o 'kafir', i miscredenti)». Il Daily Mail ha mostrato il video a quello che definisce «uno dei maggiori esperti del Regno Unito nella mappatura facciale, un ex poliziotto che opera regolarmente come perito in tribunale», che dopo aver confrontato il filmato con le immagini esistenti di Emwazi ha affermato di «aver notato un numero di somiglianze evidenti, tali da avvalorare l'ipotesi che si tratti della stessa persona»
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