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Due mesi disperso nell'Atlantico, ritrovato velista americano - Video

Ha vissuto bevendo acqua piovana e mangiando pesce crudo

POURTSMOUTH. L'ultima volta che il padre gli ha parlato, Louis Jordan stava pescando sulla sua barca a vela a poche miglia al largo della costa del Sud Carolina. Da allora, più nulla. Una settimana dopo, il 29 gennaio, la famiglia ne ha denunciato la sua scomparsa e con il passare dei giorni le speranze di rivederlo vivo si stavano affievolendo. Ma dopo 66 giorni il 37enne è stato finalmente ritrovato da una nave battente bandiera tedesca a 200 miglia al largo del Nord Carolina.

Era sopravissuto pescando con le mani e bevendo acqua piovana. Le autorità di Portsmouth hanno spiegato di aver ricevuto la segnalazione dalla portacontainer Houston Express dell'avvistamento di un uomo su uno scafo rovesciato a circa 200 chilometri a est di Cape Hatteras. Louis Jordan è stato quindi prelevato da un elicottero e portato in un ospedale di Norfolk, in Virginia.  La famiglia del giovane era molto preoccupata perchè Louis, pur avendo una buona barca, era un marinaio inesperto. Secondo quanto hanno raccontato ai media statunitensi, il velista è uscito in mare il 23 gennaio dal porto turistico di Conway e non è mai rientrato. «Pensavo di averlo perso», sono state le prime parole del padre, Frank Jordan. «Abbiamo pregato tanto, sperando che fosse ancora vivo - ha aggiunto - Ma dopo circa due mesi ho pensato 'è finita, lo abbiamo persò». Louis ha raccontato che era uscito in mare per pescare, e ad un certo punto a causa delle correnti la barca si è capovolta, provocandogli anche la rottura di una spalla. E proprio a causa della lesione il ragazzo non è riuscito a riparare l'albero spezzato.

«Tutti i mezzi elettronici e i dispositivi GPS sono finiti sott'acqua e si sono rotti», ha detto Jordan, spiegando che si è trovato così alla deriva nell'Atlantico.  Tuttavia non si è perso d'animo. Ha cercato di razionare il cibo e l'acqua fino a che la sua spalla gli ha fatto meno male ed è riuscito a realizzare un albero di fortuna. Nonostante questo poteva fare poco contro le correnti, a causa delle quali la barca si muoveva molto lentamente. Per sopravvivere ha raccolto acqua piovana e ha mangiato pesci crudi catturati con le mani. Ha pregato regolarmente e ha letto spesso la Bibbia, ma dopo essere stato salvato ha confessato alla Guardia Costiera: «Mi sembra che sia passato un tempo molto più lungo dei 66 giorni che sono stato disperso».

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