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Regionali, l'appello dei vescovi siciliani: «Nell'Isola emergenza senza precedenti»

Il prossimo governo riuscirà a dare ricchezza alla Sicilia? Se lo chiedono in coro i vescovi siciliani con un messaggio rivolto ai candidati alla presidenza della Regione Siciliana. «Oggi alla politica si chiede - scrivono nel documento - di essere presente e vicina. Ascolto, dialogo, comprensione. Una chiara progettualità, solidarietà fattiva e una responsabile sussidiarietà sempre aperta agli altri, al mondo, al futuro».

Equità tra le fasce sociali. Maggiore qualità della vita, coesione sociale, lotta seria alla criminalità organizzata. Questi i temi chiave toccati stamane nella sede della Conferenza Episcopale Siciliana al numero 1043 di corso Calatafimi, a Palermo.

«Non vogliamo fare politica ma siamo tenuti a prenderci cura del bene comune - spiega l’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi - questi sono temi importanti da portare all'attenzione aldilà di chi vincerà questa competizione».

Da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Cesi (Conferenza Episcopale Siciliana), l'invito a una maggiore concretezza nel rispetto dei programmi elettorali e l'intenzione a una maggiore partecipazione politica del clero. «Vorremmo prestissimo sederci con il presidente eletto e capire se si può immaginare un quadro di intesa - afferma - vorremmo essere tra i protagonisti del futuro dell'Isola e dare un nostro contributo alla formazione delle leggi. Finora dal punto di vista metodologico è mancato questo coinvolgimento».

Tema chiave anche la gioventù, definita nel documento «nuova forma di povertà».  «In questi decenni la gioventù è diventata in Sicilia una forma della povertà - scrivono i Vescovi - constatiamo con dolore che essere giovani nella nostra terra ha coinciso e oggi ancor di più coincide con una cocente mancanza di diritti: il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto a restare in Sicilia senza essere costretti ad andar via».

«Nel 2030 secondo le proiezioni la Sicilia perderà un milione di abitanti - aggiunge monsignor Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e delegato per i Problemi sociali, il lavoro e la salvaguardia del Creato -. Se non pensiamo ai giovani, non pensiamo al futuro della Sicilia».

nel video le interviste a monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Cesi; monsignor Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale

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