PALERMO. La ripresa dell’economia siciliana è ancora debole anche se iniziano a vedersi i primi timidi segnali positivi sul fronte del lavoro: il tasso di disoccupazione, infatti, torna a scendere dopo molto tempo e per il 2016 le stime prevedono una flessione al 20,7%. Nel 2014 il Prodotto lordo regionale ha registrato un ulteriore rallentamento (-0,9%), portando verso il 13% la flessione complessiva del reddito e della ricchezza rispetto al biennio 2006-2007. Il calo dovrebbe essersi arrestato nel 2015 e la crescita dovrebbe poi rafforzarsi nel 2016 (+1,4%). Pur trattandosi di percentuali superiori al ritmo di crescita nazionale, le stime appaiono giustificate dal modestissimo livello di partenza, caratterizzato da condizioni molto più negative che nel resto del Paese. È quanto emerge dal rapporto CongiunturaRes n.1/2016 , l’analisi semestrale elaborata dalla Fondazione RES che è stata presentata oggi nell’aula magna del Dipartimento di Economia dell’Università di Palermo. «Il principale sostegno alla crescita nel 2015 – afferma Adam Asmundo, responsabile dell’Osservatorio congiunturale della Fondazione RES – è stato offerto dalla domanda delle famiglie, mentre nel 2016 dovrebbe prendere maggiore consistenza una ripresa degli investimenti produttivi legata al lento processo di espansione della nuova base produttiva».