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Ditonellapiaga ad Alcamo e Milo: "Felice di tornare in Sicilia, ho un debole per Palermo"

Sulle note di “Chimica” ha fatto ballare il pubblico dell'Ariston insieme a Donatella Rettore. Adesso si prepara a stregare con il suo “Camouflage tour” anche la Sicilia con due tappe: il 13 agosto ad Alcamo (Alcart) e il 20 a Milo (Opera Festival). Romana, classe 1997, Ditonellapiaga – nome d'arte di Margherita Carducci – si racconta ai microfoni di Gds.it.
“Il nome? Nasce per caso su Instagram – spiega – cambiavo il nickname spesso: Sette spaghetti, Certe certezze, erano giochi di parole, nomi che mi suonavano buffi alle orecchie”. Poi un giorno l'incontro con un amico che decide di chiamarla con il nickname che stava utilizzando in quel periodo e la scelta di usarlo anche per il progetto musicale: “Mi incontra un amico che quel giorno aveva deciso di chiamare tutti con i nomi di Instagram – racconta – e per la prima volta, sentendolo da fuori, ci ho fatto veramente caso. Ho pensato fosse adattissimo”.

Giovanissima ed eclettica, Margherita spazia dal pop al funk, passando dall'indie e il raggaeton. Al suo “Camouflage” è andata la targa Tenco 2022 come migliore opera prima, consacrandola nuova icona urban della scena musicale emergente. Nel settembre 2019 il suo primo singolo, “Parli”, una canzone d'amore sui generis che mette in risalto un momento poco attenzionato dai cantautori: quello della scelta del partner. “C'era un periodo in cui uscivo con diversi ragazzi – racconta - cercavo, come dico in Chimica, quello giusto. Sembravano dei colloqui di lavoro, ci ho scritto una canzone”.

Poi la cover di “Per un'ora d'amore”, colonna sonora del film “Anni da cane”, e l'exploit definitivo sul palco dell'Ariston insieme a Donatella Rettore. “Sanremo è stata l'esperienza più assurda della mia vita – spiega – Mi sono catapultata in un mondo con delle prassi, cose da fare, che non avevo mai visto ma che avevo sempre sognato di vivere. Lavorare con Donatella è stato stimolante, anche faticoso perché siamo persone molto diverse. Umanamente è stato molto profondo. Il pezzo l'ho scritto ispirandomi molto alle sue sonorità e alla sua attitudine”.

Chimica – rivela Margherita – nasce dentro un bagno: “L'ho scritta con due autori ma siccome quando devo lavorare alla melodia di un testo non riesco a farlo con altre persone nella stanza perché mi sento come se mi osservano i pensieri, mi sono chiusa in bagno”.

Ma cos'è l'amore per Margherita? Solo una questione di Chimica? “Onestamente non lo so – ammette - e non voglio neanche chiedermelo troppo. Non mi piace avere opinioni al riguardo. Sicuramente per me è molto legato alla musica”

Della Sicilia ne è innamorata e non vede l'ora di tornarci: “Ho un debole per Palermo - confida – è una delle città più incredibili che abbia mai visto in vita mia”.
E racconta di quando dopo essersi lasciata con il suo ragazzo trascorse qualche giorno in città frequentando le zone della movida palermitana, tra la Taverna Azzurra e la Vucciria. “La Sicilia è una delle mie regioni del cuore – commenta – una terra che mi ha sempre regalato tanto in termini di umanità. C'è un modo di vivere la città, gli spazi, diverso. Questa cosa mi ha sempre affascinato”.

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