Il 2019, al cinema, inizia nel segno del brivido. Gli uccelli (The Birds), 50esimo film di Alfred Hitchock, è il nuovo classico restaurato e distribuito dalla Cineteca di Bologna nelle sale italiane a partire dal 7 gennaio, grazie al progetto il Cinema Ritrovato. Al cinema.
«Fantasia apocalittica», come l’ha definita il critico americano Jonathan Rosenbaum, diretta nel 1963, Gli uccelli
segna l’esordio (se non consideriamo il musical del 1950 The pretty girl) di Tippi Hedren, che Hitchcock vorrà anche nel suo film successivo, Marnie, nel ruolo della protagonista.
«Gli uccelli è il prototipo di un nuovo genere, il film catastrofico (disaster film), che porterà fiumi di dollari nelle casse della Universal negli anni Settanta», ha scritto Bill Krohn. «Divenuto egli stesso una star, Hitchcock aveva ragione di pensare che avrebbe potuto fare a meno di attori importanti e di dare spiegazioni in merito agli attacchi degli uccelli».
Un film complesso sul piano tecnico, in cui Hitchcock utilizzò diversi espedienti: «Il problema era quello di far
scendere in picchiata gli uccelli. Affittammo un’isola lontano dalla costa e piazzammo la macchina da presa su un’alta scogliera. Attiravamo i gabbiani con dei pesci dietro la macchina da presa e gettavamo i pesci dalla scogliera. Quando vedemmo la pellicola sviluppata ecco cosa ammirammo: una scogliera, onde, una spiaggia e i gabbiani che volavano verso il basso. Poi, due donne, con un lavoro su poco più di 5 metri di pellicola ma che durò tre mesi, dipinsero a mano ogni singolo uccello su uno sfondo. In questo modo gli uccelli vennero stampati sulla scena nella quale li si vede scendere in picchiata. Tre mesi di lavoro per poco più di dieci secondi sullo schermo!».
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