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Sanità in Sicilia, la Cgil: "Rafforzare la medicina del territorio e assunzioni, ecco come rilanciarla"

Le richieste della Cgil che ha presentato oggi un documento elaborato assieme alle categorie Spi, Funzione pubblica e Filcams

Rilanciare la sanità pubblica per consentire il superamento delle criticità, rafforzando la medicina del territorio e prevedendo un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato. Sono le principali richieste della Cgil che ha presentato oggi il documento “Per una sanità in salute”, elaborato assieme alle categorie Spi, Funzione pubblica e Filcams, che sarà consegnato al governo regionale, al Parlamento e alle istituzioni territoriali.

“Puntiamo a fare tornare al centro dell’agenda politica - ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - i problemi veri della Sicilia e dei siciliani, che non nascono ora ma che ora devono trovare soluzioni. In questi mesi abbiamo misurato la distanza tra il diritto e alla salute e l’offerta, abbiamo assistito a risse nei pronto soccorso, a chiusura di reparti, a file di ambulanze: non è a sanità che vogliamo. È il momento di invertire la rotta dando risposte a partire dai soggetti più deboli”.

“Su iniziative importanti si scontano ritardi - ha dichiarato Francesco Lucchesi, della segreteria della Cgil Sicilia -, basti pensare che entro la fine del 2021 dovevano essere completati 25 Pronto soccorso per una spesa di 58 milioni, ma ne risulta all’appello solo uno, a Trapani. Inoltre dei 571 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub intensiva previsti ne sono stati completati solo 95. La situazione complessiva della sanità – ha osservato- non é migliorata nonostante la Sicilia durante il Covid abbia speso più della Lombardia”.

Per il sindacato “ occorre ridare centralità alla persona – ha rilevato la segretaria generale dello Spi Sicilia Maria Concetta Balistreri- , e tenere conto che la Sicilia vede crescere le patologie cronico-degenerative collegate all’invecchiamento della popolazione”. “Gli anziani - ha sostenuto Balistreri - , dovrebbero potere puntare su servizi sanitari territoriali h24, sull’assistenza domiciliare integrata e su un adeguato numero di strutture per la riabilitazione e la gestione delle lungodegenze. La medicina di prossimità- ha sottolineato- deve assumere un ruolo importante consentendo la presa in carico in toto della persona ”.

Nelle interviste, Francesco Lucchesi, segretaria regionale Cgil Sicilia e Maria Balistreri, segreteria Spi Cgil Palermo

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