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La Regione revoca le concessioni per i rifugi del Club Alpino Siciliano: “Faremo ricorso al Tar”

Il Club Alpino Siciliano chiede un confronto con la Regione Siciliana sul perché circa la revoca della concessione dei rifugi.

Dopo sessant’anni la Regione Siciliana revoca le concessioni per alcuni rifugi del Club Alpino Siciliano. Una scelta che il CAS, che da 129 anni opera sul territorio siciliano per la tutela a valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico della Sicilia, ha appreso con incredulità. L'assessore regionale allo Sviluppo rurale, Toni Scilla, replica alle accuse precisando che si tratta di "un atto amministrativo a tutela della sicurezza e dell’ambiente".

Siamo profondamente rammaricati per quanto accaduto e confidiamo in una risoluzione del problema, ovvero in una riconsiderazione del provvedimento preso”, spiega Mario Crispi, presidente del Club Alpino Siciliano, che prosegue: “La Regione ci ha revocato le concessioni di sei rifugi dei dodici che il Club Alpino Siciliano possiede nell’isola. Molti di questi rifugi sono stati da noi costruiti su terreni dati in concessione con i fondi raccolti nel corso di questi lunghi anni mediante anche donazioni di privati, con grande sforzo dei soci e attraverso l’organizzazione di attività di promozione del territorio”.

I rifugi per il quali la Regione ha revocato le concessioni sono: l’Ostello della Gioventù a Piano Battaglia, rifugio Severino a Pizzo Carbonara, rifugio Cervi a Monte Cervi, rifugio Rascata a Collesano (tutti sulle Madonie), rifugio Pizzo Bileo (Ficuzza) e di Arcarolo (Nebrodi).

“Nonostante abbiamo sottoposto agli uffici preposti della Regione una proposta articolata di sviluppo turistico consapevole, aggiornata alle nuove pratiche di fruizione della montagna che si stanno diffondendo, con questa precisa azione si preferisce smembrare e disarticolare questa rete “storica” omogenea di 12 Rifugi, nati tutti dalla stessa mano e con la stessa visione comune, ovvero quale frutto di un prezioso binomio istituzionale privato/pubblico, rivolto al rispetto dell’ambiente e sostenibile, con una conduzione di volontariato puro e scevro di qualsiasi benché minimo interesse economico. Ci piacerebbe sapere il perché di questa decisione arrivata inaspettatamente dopo una collaborazione proficua e costruttiva di oltre 60 anni tra i due Enti”, prosegue Crispi, che annuncia: “Faremo ricorso al Tar per rivendicare, ovviamente, le ragioni del Club Alpino Siciliano sulla vicenda. Restiamo comunque aperti al dialogo per raggiungere possibili soluzioni che evitino uno scontro tra istituzioni da noi certamente non voluto”, conclude il presidente del CAS.

Scilla: "Un atto amministrativo a tutela di ambiente e sicurezza"

"Non si tratta di un atto politico contro il Club alpino siciliano, ma di un atto amministrativo a tutela della sicurezza e dell’ambiente". Così replica l'assessore regionale allo Sviluppo rurale, Toni Scilla, alle accuse mosse verso il provvedimento del dipartimento dello Sviluppo rurale, che fa capo al suo assessorato, con cui la Regione Siciliana ha revocato la concessione al Club alpino siciliano di sei rifugi alpini, cinque dei quali si trovano nel Palermitano.

"Non è una decisione arrivata dall'oggi al domani – spiega l'assessore Scilla - Sul tavolo ci sono delle questioni irrisolte legate a concessioni scadute ormai da anni oltre alla presenza di impianti non a norma che necessitano di interventi urgentissimi poiché si profilano rischi per la sicurezza delle persone e dell’ambiente. Tutto ciò ha portato ad adottare questo provvedimento di revoca ma c'è tutta l'intenzione da parte del Governo regionale di ridefinire la questione".

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