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Oltre 7 chili di droga nel laboratorio a Villafrati, arrestato pusher di Castelvetrano

Aveva costruito un laboratorio della droga nella sua casa a Villafrati. I carabinieri, insieme al personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, sono intervenuti in contrada Mulinazzo dove hanno sequestrato quasi 7 chili di marijuana e una piccola serra con venti piante di oltre 2 metri cariche di infiorescenze ed arrestato un pusher 56enne di Castelvetrano, con precedenti di polizia. L'accusa è di produzione, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

In casa l’uomo aveva allestito un vero e proprio laboratorio, attrezzato per la produzione e la lavorazione della droga. Insieme allo stupefacente sono stati posti sotto sequestro varie attrezzature e materiali utilizzati per la lavorazione e la trasformazione.

L’arrestato, come disposto della procura della Repubblica di Termini Imerese, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida; la droga sequestrata è stata inviata al Reparto Operativo di Palermo per le analisi di laboratorio.

Questa mattina il gip Claudio Bencivenni, nel convalidare l’arresto, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Lo stupefacente rinvenuto essiccato, immesso nel mercato del dettaglio, avrebbe fruttato oltre 60mila euro.

Ricostruzione smentita dal legale dell'uomo. "Si racconta di "un pusher a cui viene contestato il traffico e lo spaccio", inoltre si legge di "un laboratorio rinvenuto nell'abitazione del pusher ove vi era attrezzatura e materiali per la lavorazione e trasformazione della droga, tutto posto sotto sequestro, e che la droga avrebbe fruttato circa 60 mila euro". Comincio con il dire che al mio cliente viene contestata la "coltivazione e detenzione di 13 piante di marijuana e che vi erano alcuni rami tagliati dalle piante in fase di essiccazione". Tuttavia "la parte in essicazione pesata con tutte le foglie ed i rami corrisponde al peso di 5,8 kg ma il fiore non è stato pesato e neppure si hanno, ancora, gli esiti degli esami sull'effettivo quantitativo e principio attivo". Motivo per cui non si comprende da dove derivi il calcolo che quanto sequestrato avrebbe fruttato 60 mila euro. In casa non è stato rinvenuto alcun laboratorio e neppure attrezzatura o materiale per la lavorazione e trasformazione. Anzi  la perquisizione della casa dove vive il mio cliente e della sua vettura ha dato esito negativo. L'uomo in questione è un naturopata che pratica una coltivazione domestica e utilizza la marijuana per uso personale e per estrarre olii essenziali. Nella sua tenuta di 10 mila metri quadrati vi sono svariate coltivazioni di lavanda, tiglio, rosmarino e tante altre ere naturali. Inoltre è prevista pure la realizzazione di un lago biologico per le varie terapie naturali. La difesa ritiene che siamo dinanzi ad un caso di coltivazione domestica in linea con i principi tracciati dalle sezioni unite".

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