PALERMO. "È giusto che la magistratura la dove accerti violazioni di legge e reati svolga la sua azione con durezza. Non conosco l'inchiesta, ma amareggia che esponenti del Parlamento siciliano siano coinvolti in vicende di voto di scambio addirittura con ambienti mafiosi". Lo dice il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta commentando gli arrestati dei deputati regionali Nino Dina e Roberto Clemente per voto di scambio.
"Più volte ho sollevato il tema del rapporto, che ancora continua, tra mafia e alcuni settori della politica e dell'economia - aggiunge Crocetta - Ci sono personaggi che fanno parte del dibattito pubblico collettivo rispetto a pratiche politiche non chiare e dei quali parla anche la stampa democratica con riferimento ad affari loschi, come per esempio le pressioni sulla vicenda dei precari ex Pip licenziati".
"Ovviamente la magistratura basa le inchieste su dati e fatti ma sarebbe un errore generalizzare coinvolgendo interi partiti - prosegue Crocetta - In uno stato di diritto le responsabilità sono personali, mi aspetto solo che si faccia chiarezza fino in fondo perché la vita democratica di un Paese viene tutelata proprio con la verità e la giustizia". E conclude: "Ho insistito molto in questi due anni di separare il ruolo dell'esecutivo dal ruolo del Parlamento e questa scelta è sicuramente quella più giusta poiché evita le interferenze tra il potere di gestione e quello di controllo garantendo trasparenza al governo e all'Assemblea. Questo metodo di lavoro dobbiamo continuare a portarlo avanti".
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