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Corruzione, il ministro Orlando: “Lavoriamo per avere un testo in breve”

PALERMO. "Non ci aspettiamo mai la soddisfazione dell'Anm perché le tensioni derivano da altro rispetto alla legge anticorruzione". Così il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a Palermo per un'iniziativa del centro antimafia Pio La Torre, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle perplessità dell'Anm sulla riforma legislativa del falso in bilancio e della corruzione.  "Non si tratta di avere coraggio - ha aggiunto - ma di fare norme eque che aggrediscano il fenomeno e noi stiamo lavorando in questa direzione".  "Lavoriamo - ha concluso il ministro - per chiudere martedì sugli emendamenti per avere un testo. Per quanto riguarda la prescrizione la affronteremo alla Camera dove c'è un disegno di legge con gli emendamenti del governo sui quali la commissione competente sta già lavorando".

E ancora: "Il nostro lavoro è la risposta migliore alle parole del presidente Mattarella: cerchiamo di dare risposte chiare perché condividiamo la sua percezione della criminalità organizzata come priorità. Stiamo lavorando in questo senso con tutte le norme che abbiamo pensato".

"Il problema della carenza di organico nel comparto giustizia riguarda tutto il Paese: per questo abbiamo attivato un bando di mobilità dalle altre amministrazioni che porterà mille nuovi dipendenti e avviato l'assunzione di 300 idonei da altri rami della pubblica amministrazione".

AGUECI: "Non abbiamo ancora un testo sul falso in bilancio e in materia di corruzione, finora abbiamo soltanto delle anticipazioni di stampa, specialmente in riferimento alle misure premiali che abbiamo chiesto da un pezzo". L'ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci, intervenendo a margine della conferenza su  "Contrasto alle mafie e riforma della giustizia" organizzata dal centro Pio La Torre nell'ambito del progetto educativo antimafia e nella quale è presente anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando.  "Adesso bisogna leggere il testo perché siamo abituati a progetti di riforme normative che contengono contraddizioni interne che vanificano lo scopo prefissato - ha aggiunto Agueci - Riteniamo che una volta che è stata aumentata la sfera della punibilità con la legge Severino, la contropartita dovrebbe essere un'area di non punibilità per chi collabora. Ci aspettiamo che chi vuole combattere la corruzione lo faccia non soltanto in modo simbolico. Se, ad esempio, sul fronte della criminalità organizzata vengono dati dei benefici notevoli anche per reati di sangue molto gravi. Aspettiamo che si affronti in modo adeguato pure questo aspetto".

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