Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Emilio Vedova, la grafica come passione e impegno

VENEZIA - L'unicità della cifra artistica, all'insegna della forza del gesto e dell'impegno emozionale anche in chiave politica e sociale, attraverso la pluralità delle tecniche del complesso mondo dell'opera grafica che accompagna con continuità il percorso di Emilio Vedova dagli inizi degli anni Sessanta fino alla morte nel 2006. È carica di emozioni e scoperte la mostra "Emilio Vedova. Tempo Inciso" promossa dalla Fondazione intitolata all'artista e alla moglie Annabianca, nelle due sedi al Magazzino del Sale e allo spazio Vedova alle Zattere, a Venezia, dal 3 settembre al 26 novembre.
    Una rassegna voluta dal presidente Alfredo Bianchini e curata da Fabrizio Gazzarri, collaboratore per decenni dell'artista, memoria storica e diretta del nascere di molti cicli pittorici e grafici, scomparso improvvisamente due mesi fa. Bianchini ha sottolineato l'importanza rivestita nel lavoro di Vedova dalla grafica nelle sue più diverse espressioni tecniche - dall'incisione alla serigrafia, dalla litografia al collage - sempre all'insegna della sperimentazione e dell'utilizzo di procedure "segrete". È stato ricordato che spesso nel percorso di un artista l'opera grafica viene vista come una sorta di "arte minore". "Per Vedova - ha detto il presidente della Fondazione - non era così: si è dedicato alla grafica per gran parte della sua vita. Lì esprimeva l'energia e la forza". Le stesse componenti emozionali ed etiche, con lo stesso scrupolo e attenzione nella qualità e resa stilistica, che hanno caratterizzato i sui cicli pittorici, le sculture, i disegni.
    Corrado Albicocco, che dalla fine degli anni Settanta ha stampato molti dei cicli grafici dell'artista ha ricordato che una volta era stata scartata una stampa perché c'era un puntino di troppo che solo Vedova aveva visto: "Era duro, pignolo, scrupoloso".
    Il percorso espositivo prende avvio al Magazzino del Sale dai primi lavori incisori in bianco e nero degli anni Sessanta, sempre segnati da ampi gesti pittorici e scritti. Una sorta di risposta, di emotiva contrapposizione nel segno di una nuova sperimentazione artistica, all'avvento della pop art, con il Leone d'oro della Biennale a Rauschenberg nel 1964. Seguono poi altri lavori fino agli inizi del nuovo millennio, non nel quadro di una strada cronologica o tematica, ma piuttosto attraverso esempi, in gran parte inediti, delle diverse tecniche toccate dall'artista, come le litoplurime e le seriplurime degli anni Settanta a tre dimensioni. Tutte opere, a ben vedere, che esprimono la sua "urgenza comunicativa", il suo essere uomo-artista protagonista del suo tempo. Oltre a lavori disposti su tavoli, ci sono quelli in movimento grazie alla Machina Robotica ideata da Renzo Piano. Sarà l'occasione per il visitatore di entrare quasi a contatto con i vari cicli che si alterneranno attorno nella sala secondo una precisa scadenza temporale.
    Lo stesso carattere immersivo segnerà la visita dello Spazio Vedova dove accanto a a opere alle pareti ci saranno immagini e video che mostrano l'artista al lavoro. Attraverso anche filmati d'epoca sarà come entrare nello studio di Vedova e prendere parte idealmente alle sue alchimie sulle lastre. L'ambientazione video è stata curata da Tomaso Pessina.
    In catalogo, l'appassionante "racconto critico " di Gazzarri, che sottolinea tra l'altro che la "concezione artistica di Vedova non contemplava le logiche dell'intrattenimento" né "quelle economiche" che seducono e deformano l'orizzonte culturale del sistema dell'arte, ma "egli perseguiva con sempre rinnovata energia il contatto decisivo tra necessità, sapere e linguaggio". In questo anche l'opera grafica rivestiva il ruolo di strumento espressivo insostituibile.
    Nell'azione di promozione dell'opera di Vedova portata avanti dalla Fondazione, è stato anche annunciato che il 2 novembre sarà inaugurata a Seul una mostra con una selezione di suoi lavori. Bianchini, a tale proposito, ha sottolineato che l'arte in questo momento mondiale di "scontro di situazioni", come avrebbe detto l'artista, possa, può, "sempre essere un momento di avvicinamento e di pace per l'umanità". 
   
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia