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Viaggio dietro le quinte dell'Egizio alla scoperta dei falsi

TORINO - La statua frammentaria del generale Neshor, alla quale, a metà Novecento, è stato aggiunto un falso volto di faraone, è il reperto protagonista del nuovo appuntamento con il ciclo di esposizioni bimestrali "Nel laboratorio dello studioso". Un viaggio dietro le quinte del Museo Egizio, alla scoperta dell'attività scientifica condotta dai curatori ed egittologi del Dipartimento Collezione e Ricerca del museo. Si tratta della mostra "Un falso autentico: la statua di Neshor" (11 agosto - 15 ottobre), curata dagli egittologi Maxence Garde, Matteo Lombardi e Federico Poole.
    La statua del generale Neshor risale al VI secolo a.C.; probabilmente tra gli anni 60 e gli anni 70 del secolo scorso le è stato aggiunto un falso volto di faraone. In mostra ci sono anche oggetti e manufatti, oltre a fotografie e documenti attraverso i quali è possibile osservare come la statua sia cambiata nel tempo: dal 1947, quando fu messa in vendita per la prima volta al Cairo, presso il negozio di Maurice Nahman, al 2002, anno in cui entrò nelle collezioni del Museo Egizio.
    La mostra rappresenta un'occasione preziosa per approfondire il tema delle falsificazioni: da quando ai primi dell'Ottocento l'Egitto si apre all'Occidente e si formano le prime grandi collezioni europee, si sviluppa nel paese un fiorente mercato di antichità. Iniziano a circolare anche parecchi falsi, che ritroviamo in tutte le collezioni, comprese quella del Museo Egizio. Si tratta spesso di copie grossolane con geroglifici di fantasia, ma alcuni sono realizzati con sufficiente perizia da ingannare persino alcuni esperti. Alcuni di questi falsi sono esposti in mostra, fra cui uno scarabeo con testa umana, un coperchio di cassettina decorata con una scena di caccia, una tavola d'offerta con iscrizioni geroglifiche e un cubito di Usirur, figlio di Neskhonsu. È prevista una visita guidata con Federico Poole, uno dei curatori della mostra martedì 5 settembre, alle 16.30. (ANSA).
   

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