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Alla Rocca Flea di Gualdo Tadino Il fantastico mondo di Wal

(ANSA) - GUALDO TADINO (PERUGIA), 22 AGO - La Rocca Flea di Gualdo Tadino e il suo parco ospitano fino al 7 gennaio 2024 l'antologica dedicata a Walter Guidobaldi, in arte Wal, "Il fantastico mondo di Wal. Giganti sculture, magici animali e bizzarre creature" con l'intento di farne conoscere l'universo artistico attraverso oltre 50 sculture realizzate negli ultimi 20 di ricerca.
    Sono sculture di marmo, bronzo, resina o di terracotta, monumentali oppure di piccolo formato, in cui i protagonisti sono dei putti-monelli intenti a esibirsi in giochi di destrezza e animali fantastici tra civette, gatti, maialini, lumache, rinoceronti, mucche, pinguini, conigli che, come scrive in catalogo Cesare Biasini Selvaggi, testimoniano quanto "l'unico mondo in cui siamo davvero liberi, innocenti spettatori del suo spettacolo, sia quello dell'infanzia".
    Il progetto di questa mostra, che fa parte di "Contemporaneamente Gualdo Tadino" primo festival in Umbria dedicato all'arte contemporanea. Tanti i visitatori che, sin dall'apertura, hanno visitato questa esposizione, insieme alle altre che fanno parte del festival, dislocate nei sei musei di Gualdo Tadino.
    Le sculture di Wal, con il loro originale bagaglio di figure fantastiche e animali fiabeschi, collocate nel parco e all'interno della Rocca Flea, si inseriscono perfettamente in un ambiente già di per sé "magico" accentuando l'atmosfera di un tempo che qui pare sospeso. A prima vista ai visitatori sembrerà di trovarsi catapultati in una delle storie dei fratelli Grimm.
    Nel parco si è accolti da un gigantesco gatto albino, dallo sguardo enigmatico. Il gatto, probabilmente l'animale più amato e raffigurato da Wal, ritorna in altre opere in mostra.
    Tutt'intorno, nel verde, la scena è catturata dallo scalmanato manipolo dei putti-monelli creati da Wal con il loro inconfondibile biancore di fondo che ne fa dei corpi astrali, eterei. All'interno della Rocca Flea l'atmosfera non cambia e la fantasia continua a essere il motivo conduttore dell'esposizione. (ANSA).
   

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