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ANSA/ Musei pubblici, il futuro è 4.0

(ANSA) - ROMA, 01 AGO - I musei, patrimonio strategico: ogni 100 euro investiti nelle attività culturali generano 237 euro distribuiti in tutti i settori economici; per ogni posto di lavoro creato nel settore, se ne attivano 1,5 in altri ambiti, sono i dati di un'indagine realizzata da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Aditus.
    Tra il 2012 e il 2019 i ricavi dei musei statali sono cresciuti del 10,8% annuo ma è un risultato magro rispetto a quanto si raccoglie nei siti più visitati d'Europa: Louvre, Torre Eiffel, Museo d'Orsay, Museo del Prado e Museo Reina Sofia.
    In Italia la grande maggioranza dei ricavi si concentra in tre regioni: Lazio, Campania e Toscana.
    La digitalizzazione è la chiave per agguantare maggiori successi, afferma la ricerca: se i musei pubblici introducessero strumenti e logiche 4.0, ottimizzando le tariffe e ampliando l'offerta di servizi disponibili, potrebbero far lievitare i ricavi fino al 66%. Ad oggi meno di un terzo dei musei in Italia (31,2%) offre ai visitatori video e touch screen per la descrizione e l'approfondimento delle opere, solo il 27,5% è dotato di QR Code e di sistemi di prossimità nelle strutture (WiFi), meno di un museo su cinque mette a disposizione applicazioni per tablet e smartphone, poco più di 1 museo su 5 (22,4%) è dotato di supporti multimediali: allestimenti interattivi, ricostruzioni virtuali, realtà aumentata.
    Poco più di 1 museo su 5 organizza convegni, conferenze e seminari online o tour virtuali online. Il 37% degli istituti culturali in Italia non è ancora presente sul web, mentre la biglietteria online è presente solo in 1 ente su 5. Metà delle istituzioni culturali non ha nessuna risorsa dedicata al digitale.
    Lo studio di The European House - Ambrosetti individua alcune linee d'azione per rafforzare la competitività del sistema museale italiano: prevedere servizi aggiuntivi come bookshop, caffetterie, servizi di visita interattivi, aule didattiche, iniziative educative per bambini; e ridare centralità al visitatore per conoscere il suo giudizio. La ricerca evidenzia l'importanza di semplificare i rapporti fra i soggetti privati e le amministrazioni locali per la gestione degli enti museali e culturali, riducendo il numero di interlocutori e prevedendo gare che permettano di superare la parcellizzazione su base regionale, oltre a introdurre nuove forme di contratti per la gestione dei servizi accessori dei musei pubblici statali che consentano una migliore capacità di programmazione e una maggiore flessibilità agli operatori privati.
    "Serve un maggior protagonismo nel mondo digitale: è qui che si intercettano i bisogni, le passioni e le emozioni delle nuove generazioni", afferma il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. "I musei rappresentano un asset su cui costruire un volano di creazione di occupazione qualificata, con ricadute economiche a beneficio dell'Italia.", dichiara Lorenzo Tavazzi, partner e responsabile dell'Area Scenari e Intelligence di The European House - Ambrosetti.
    "Stiamo presentando una proposta di legge per regolamentare il rapporto tra pubblico e privato nei beni culturali istituendo un circuito - Italia in Scena - così da garantire una gestione non solo più qualitativa, ma anche più efficace", anticipa Federico Mollicone, presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. (ANSA).
   

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