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Il "Carnet de La Californie" di Picasso in mostra a Torino

TORINO - Per commemorare la vita e le opere di Pablo Picasso in occasione delle celebrazioni per la sua scomparsa, l'8 aprile di 50 anni fa, la galleria d'arte moderna Elena Salamon di Torino ospita fino al 29 aprile una mostra realizzata con le litografie del raro taccuino di disegni "Carnet de la Californie", eseguite da Picasso nella villa del quartiere La Californie, sulle alture di Cannes. Le opere in mostra fanno parte appunto del carnet di disegni eseguiti in appena 10 settimane, dall'1 novembre 1955 al 14 gennaio 1956, e trasposti in litografia nel 1959 da Mourlot. Si tratta di 15 disegni che ritraggono l'interno del suo studio, 7 ritratti della compagna Jacqueline Roque in veste da odalisca, e 3 citazioni di antichi maestri.
    In ognuno dei disegni è riconoscibile l'atelier del pittore all'interno del luminoso salone della villa, con le tele sui cavalletti, un tavolino con sopra un busto, una cassettiera, la scultura di un uccello e la sedia a dondolo preferita dell'artista. Qui il senso di simmetria scompare con il soffitto che traballa e i mobili che vorticano in accordo con il ritmo sperimentale che Picasso imponeva allo spazio. Le palme che si vedono attraverso le finestre ora entrano e invadono la stanza, ora si trasformano in un verde raggio di luce.
    I 7 ritratti di Jacqueline Roque in veste da odalisca rimandano subito a Delacroix per cui Picasso nutriva una forte ammirazione: il desiderio era quello di creare una sua versione de Les Femmes d'Alger, introducendo il proprio peculiare tratto cubista e riportando anche alcune caratteristiche tipiche di Henri Matisse, artista rivale che era da poco scomparso. Infine la mostra ospita le pastiche - opere in cui si imita lo stile di un altro - con la versione del "Ritratto della duchessa Catherine von Meclemburgo" di Lucas Cranach il Vecchio e la "Testa della ragazza che legge una lettera" di Vermeer; un disegno molto libero ma fedele in cui riprende il famoso "Ritratto di Charles de Morette" di Hans Holbein; e la magistrale interpretazione dell'opera "L'uomo dall'elmo d'oro" di Rembrandt. Qui Picasso cita tutti i più grandi artisti senza mai copiarli: reinventa, sperimenta e produce, trasfigurando tutto. Le opere esposte sono state realizzate da un Picasso settantenne, che nonostante la fama, non si sente mai appagato, rinnovandosi ogni volta e impossessandosi di concetti, colori, forme a cui stravolge regole e prospettive.
    La mostra di via Torquato Tasso 11 è aperta martedì, mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 19, e giovedì e sabato dalle 10.30 alle 19. (ANSA).
   

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