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Patrimonio Industriale, tra memoria, recupero e visione europea

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - Recuperare e gestire il patrimonio industriale per metterlo al centro delle iniziative di governo, di pianificazione, delle azioni progettuali e di quelle imprenditoriali; e poi, in un'imprescindibile ottica europea, renderlo protagonista dello sviluppo culturale, economico-sociale e ambientale, cominciando dalla memoria del lavoro, ma anche valorizzando le vocazioni produttive dei territori e delle città, senza dimenticare la sostenibilità.
    Sono questi alcuni dei temi al centro dei II Stati Generali del Patrimonio Industriale, in programma Roma e Tivoli dal 9 all'11 giugno, organizzati e promossi da AIPAI - Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico, in collaborazione con DICEA Sapienza - Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale.
    Il meeting internazionale - le cui sessioni si svolgeranno alla Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Sapienza e al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli - vedrà la partecipazione di 350 esperti che si riuniranno per riflettere con un approccio internazionale sulle sfide culturali, economico-sociali e ambientali legate al recupero e alla gestione del patrimonio industriale: se il punto di partenza saranno le macerie lasciate da 2 anni di pandemia, il dibattito toccherà anche la guerra che sta sconvolgendo l'Europa (anche pensando al destino di un sito come l'acciaieria Azovstal), così come le prospettive del Pnrr (con il patrimonio industriale che è al centro di molti progetti) e della nuova legge sulla rigenerazione urbana, il cui iter è stato avviato pochi giorni fa, e lo sviluppo dei siti Unesco del patrimonio industriale presenti nella World Heritage List. (ANSA).
   

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