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Viaggio in Sicilia con Coppe di Stelle nel cerchio del sole

(ANSA) - PALERMO, 20 MAG - "Coppe di stelle nel cerchio del sole", dai versi del poeta e filologo Ibn al-Qa??? (1041-Il Cairo 1121), è l'intrigante titolo della mostra, a cura di Valentina Bruschi, che, dal 22 maggio, vede insieme Palazzo Abatellis e l'azienda agricola Planeta, cui si deve il recupero di alcune opere inedite di epoche diverse di proprietà del museo, presentandole al pubblico con le opere contemporanee di Bea Bonfini, Gili Lavy, Emiliano Maggi, Diego Miguel Mirabella e le fotografie di Matteo Buonomo. Lo spazio è quello della cappella dell'ex Convento della Pietà, edificio storico che, purtroppo, continua a essere vandalizzato dagli occupanti abusivi. Il progetto è un nuovo tassello della nona edizione del "Viaggio in Sicilia" che, lo scorso ottobre, ha visto questi artisti lavorare in residenza. L'idea è che l'arte del passato sia fonte d'ispirazione per i linguaggi contemporanei. Ma la ricerca visiva è sempre un comporsi e scomporsi di suggestioni e di riferimenti alla contemporaneità, mescolati alla cultura e allo studio della storia delle immagini.
    Il lavoro più interessante è "Il trionfo" (l'unico a non essere stato realizzato appositamente per la mostra), grande arazzo di Bea Bonfini ispirato al bellissimo e misterioso "Trionfo della morte" dell'Abatellis. Anche questo un grande affresco, che unisce raffinati riferimenti al capolavoro del museo palermitano all'antico fare femminile della decorazione, declinandoli in un contesto formale che gioca con l'astrattismo italiano. Gili Lavy ha ideato un'opera sonora in collaborazione col musicista Jacopo Salvatori dal titolo "Journey XII", che ripropone antichi canti del mare nella lingua franca mediterranea. Tre anfore sculture in ceramica e bronzo sono il contributo alla cultura degli arabi di Sicilia di Emiliano Maggi che, per l'inaugurazione, darà vita a una performance multidisciplinare in costume. Mentre Diego Miguel Mirabella presenta un'installazione con stoffe e dei lavori, che più Marocco non si può, realizzati con artigiani di quell'affascinante paese. Completano il "viaggio" contemporaneo nella storia e nei luoghi di Sicilia le fotografie di Matteo Buonomo con testo di Chiara Barzini. Il restauro invece ha interessato, in particolare, due oggetti provenienti dai depositi dell'Abatellis: un Cilindro con fascia traforata in rame cesellato e a fusione databile fra il XVII e il XVIII secolo e una Lampada in rame traforato realizzata fra il XVIII e il XIX secolo. Gli altri oggetti scelti per l'esposizione riprendono il criterio dell'inedito, in cui le forme e i repertori provenienti da modelli aulici hanno il compito di divenire fonti per la sperimentazione contemporanea. Come ha ricordato la direttrice del museo Evelina De Castro, parlando di "dialettica fra sopravvivenze ed eredità, suggestioni e revival ricorrenti nel tempo". E, se l'assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà ha sottolineato "l'importanza della collaborazione fra pubblico e privato nell'interesse della valorizzazione del cospicuo patrimonio artistico siciliano", Vito Planeta dell'omonima azienda ha evidenziato che "il progetto, basato sulla nostra storica residenza nomade, nei nostri intenti, si pone come volano di un cerchio virtuoso".
    "Coppe di stelle nel cerchio del sole", ideata e prodotta dalla casa Planeta in collaborazione con la Galleria regionale di Palazzo Abatellis e con l'Assessorato regionale ai Beni culturali, sarà visitabile fino al prossimo 10 luglio. (ANSA).
   

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