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A Milano 53 opere raccontano Monet

MILANO - È la luce la protagonista della mostra che il Palazzo Reale di Milano dedica a Claude Monet, il più importante esponente dell'Impressionismo. L'esposizione, curata da Marianne Mathieu, è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui provengono le 53 opere in mostra, tra cui spiccano diverse tele della serie delle Ninfee e de Il Ponte giapponese, realizzate dal maestro espressionista en plein air nella sua abitazione e studio di Giverny.
    A concludere il percorso è invece l'ultima opera dipinta dal maestro all'età di 85 anni, Le rose, che rappresenta un'ultima celebrazione della natura e dei suoi colori che per tutta la vita Monet ha cercato di rappresentare. La mostra, visitabile dal 18 settembre al 30 gennaio 2022, è suddivisa in sette sezioni e rappresenta un excursus artistico del maestro a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air, passando dai paesaggi rurali e urbani di Londra o Parigi, fino alle tele dove a spiccare sono i colori e le sfumature di luce della natura, con i salici piangenti, i ponticelli giapponesi, le ninfee e i glicini.
    "La mostra di Claude Monet ha per oggetto la luce perché lui ha trascorso tutta la sua vita a cercare di rappresentare il paesaggio trasfigurato dalla luce, del mattino, di mezzogiorno, della sera - ha spiegato Marianne Mathieu curatrice e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi -. Obiettivo della sua pittura è proprio cercare di rappresentare l'impossibile, l'impalpabile. Si tratta di una ricerca che evolve per tutto l'arco della sua vita e se guardiamo alle sue opere giovanili, come la spiaggia di Trouville esposta per la prima volta a Palazzo Reale, e le raffrontiamo con quella dell'età matura come le Ninfee vediamo quanto sia stata grande la sua evoluzione".

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