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The Phair, progetti rosa sotto le volte di Pierluigi Nervi

TORINO - Ha un'anima femminile The Phair, la rassegna internazionale dedicata alla fotografia in corso fino a domenica sotto le volte di Pierluigi Nervi, nel padiglione 3 di Torino Esposizioni. Denuncia, testimonianza, ricerca si ritrovano nei numerosi progetti di artiste, di generazioni diverse, che confermano la particolarita' di 'una fiera non fiera, dove ogni espositore presenta una piccola mostra', come ha detto Roberto Casiraghi, ideatore della rassegna.
    L'artista messicana Eugenia Martinez fa dialogare la fotografia con la parola: la sua opera 'La moral es un arbol que da moras' - una stampa vintage incorniciata da un vetro sovrapposto - evidenzia come il sistema e il potere patriarcali siano ancora ben presenti a tutti i i livelli. Dialoga invece con la pittura l'opera di Marinella Senatore che a The Phair presenta in anteprima 'Un corpo unico'. Sceglie il video Orlan nell'opera 'Saint Orland et les veillard' che fa riferimento a Susanna e i vecchioni di Tintoretto e alla Lezione di anatomia di Rembrandt: impegnata nell'arte terapia in una casa di riposo l'artista ha coinvolto i residenti dell'ospizio nella realizzazione del video.
    L'impegno politico di Susanne Lacy si ritrova nella serie fotografica Chickens Coming Home to Roost, esplorazione dell'identita'. In questo lavoro Lacy approfondisce la complicata relazione tra il corpo fisico e le altre forme di vita attraverso la comparazione linguistica delle sue gambe con quelle di un pollo. Crumb Gallery di Firenze, che per scelta espone soltanto fotografie realizzate da donne, ospita una serie di scatti in bianco e nero di Letizia Battaglia, una tra le prime fotoreporter italiane, artista di fama internazionale, soprannominata 'la fotografa della mafia' (etichetta che l'artista non ama): con le opere 'Le nonne' e 'Amiche' racconta le fasi della vita della donna, dalla fanciullezza alla maturita'. L'artista palermitana Giulia Parlato, tra le piu' giovani in fiera, espone la sua fotografia Lizard della serie Diachronicles, in cui analizza l'uso storico della fotografia come documento di verita', un lavoro fotografico sospeso tra realta' e finzione. Non mancano la foto di paesaggio proposta da Isabella Gherardi e la fotografia di still life e ricerca di Giulia Marchi in Lalangue#7, realizzata con l'utilizzo di saponi veri lavorati a mano dall'artista. (ANSA).
   

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